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Covid 19

La bufala del ritorno alla normalità e della fine delle limitazioni il 31 marzo 2021

Da qualche giorno circola sui social, sul web e su whatsapp un calendario con le date delle riaperture e della fine delle limitazioni per i cittadini italiani a causa del Coronavirus. Si tratta di una bufala: il governo non ha neanche ipotizzato un calendario di questo genere. La bufala si basa sul fatto che il completo ritorno alla normalità ci sarà il 31 marzo 2021, ma questa ipotesi non trova alcuna conferma reale.
A cura di Stefano Rizzuti
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Prevedere la data entro cui le restrizioni e i divieti spariranno è impossibile. Ma nonostante questo sono molte le notizie che circolano sul web e su whatsapp in questi giorni. Con ipotesi che, per ora, sono solo fantasiose e non hanno alcun appiglio reale. Il ritorno alla normalità è ancora lontano, ma è impossibile dire quanto lontano. L’unica certezza è che ci saranno ancora molte settimane in cui dovremo imparare a convivere con il Coronavirus, perché un vero ritorno alla normalità non ci potrà essere fino a che non sarà pronto il vaccino, come hanno spiegato più volte anche esponenti del governo e del comitato tecnico-scientifico che lo supporta. Negli ultimi giorni, però, ha iniziato a circolare un finto documento con tanto di calendario delle singole riaperture. E con l’ipotesi che il vero ritorno alla normalità, con la fine di tutte le restrizioni, ci sarà solo il 31 marzo 2021. La notizia viene riportata dal sito Bufale.net, che spiega perché questo documento non ha nulla di ufficiale.

Il finto calendario con la fine delle limitazioni il 31 marzo 2021

Su alcuni gruppi sta circolando una sorta di calendario (finto) con tutte le date di riapertura. Si parte dall’unica reale: il 14 aprile c'è l’apertura di librerie e cartolerie, come effettivamente previsto dal governo con il dpcm del 10 aprile. Poi dal 18 aprile si prevede la riapertura di aziende agricole e industriali. La fase due ripartirebbe, secondo questo schema, il 4 maggio, con la libera circolazione dei cittadini, ma solamente rispettando il distanziamento sociale e indossando le mascherine. Si procederebbe, nella stessa data, anche alla riapertura di negozi di arredamento, abbigliamento e tessili, ma con gli ingressi scaglionati. Dall’11 maggio riprenderebbero i lavori dei tribunali, dal 18 bar e ristoranti, dal 25 parrucchieri e barbieri. Poi dal 31 maggio riprenderebbe il campionato di calcio. Per le scuole se ne parlerebbe solo a settembre, mentre per cinema e teatri dovremmo aspettare dicembre. Le discoteche e gli stadi riaprirebbero solo a marzo 2021 e, infine, il ritorno alla normalità con la riapertura dei confini e la fine di ogni limitazione avverrà solamente il 31 marzo, secondo questo finto calendario.

La bufala del ritorno alla normalità il 31 marzo 2021

Il documento, come detto, non ha alcuna ufficialità e non è stato emanato né pensato dal governo, al contrario di quanto ipotizzato da chi fa circolare questa bufala. Al momento né il governo né il comitato tecnico-scientifico possono ipotizzare le date della riapertura. E non sappiamo neanche se il 4 maggio ci sarà un primo passo verso il ritorno alla normalità: i divieti previsti dal governo, infatti, sono stati prorogati fino al 3 maggio, ma non possiamo escludere ulteriori misure restrittive, considerando che ogni decisione deve seguire i suggerimenti degli scienziati e l’andamento della curva epidemiologica. Fare previsioni sulle date, dunque, è praticamente impossibile. Tanto più su una data così lontana come quella del 31 marzo 2021. Inoltre, prima di pensare a un vero ritorno alla normalità sarà probabilmente necessario avere il vaccino. E per questo prevedere i tempi è impossibile.

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