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L’attacco di Di Pietro a Napolitano, nel giorno del ricordo di Borsellino (VIDEO)

Il leader dell’Italia dei Valori da Palermo, nel ricordare il giudice Paolo Borsellino nel 20esimo anniversario della morte, torna all’attacco del Quirinale e parla della trattativa tra Stato e mafia. Per Di Pietro “Napolitano predica bene e razzola male”.
A cura di Susanna Picone
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Il leader dell’Italia dei Valori da Palermo, nel commemorare il giudice Paolo Borsellino nel 20esimo anniversario della morte, torna all’attacco del Quirinale e parla della trattativa tra Stato e mafia. Per Di Pietro “Napolitano predica bene e razzola male”.

C’è anche il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro oggi a Palermo a parlare del giudice Paolo Borsellino, nel giorno in cui si celebra il ventesimo anniversario della strage di Via D’Amelio che provocò la sua morte e quella di cinque uomini della sua scorta. Come Di Pietro, diverse figure del mondo politico hanno ricordato oggi il valoroso servitore dello Stato morto il 19 luglio del 1992, tra le maggiori istituzioni a Palermo ha partecipato alle commemorazioni il presidente della Camera Gianfranco Fini, mentre il premier Monti e il Capo dello Stato Giorgio Napolitano hanno mandato in Sicilia il loro messaggio. Ed è proprio nei confronti di Napolitano e del Quirinale che Antonio Di Pietro trova delle parole di accusa nel parlare del caso di Borsellino e della presunta trattativa tra Stato e mafia.

Poco rispetto della sostanza della Costituzione – Di Pietro ha commentato i “modi” del Quirinale facendo riferimento a un ragionamento poco opportuno “e anche poco rispettoso della sostanza della Costituzione”. Poi ha fatto riferimento alla trattativa tra Stato e mafia, una verità che secondo il leader dell’Idv “è già sotto gli occhi di tutti”.

La verità processuale è una cosa ai limiti della prova penale, la verità sostanziale è già sotto gli occhi di tutti, cioè c'è stata trattativa tra Stato e mafia, perché alcune persone, per sistemare se stessi, hanno rinunciato a combatterla e, anzi, hanno trattato con essa.

Per Antonio Di Pietro, insomma, il Presidente Napolitano “predica bene e razzola male” perché oggi ha inviato una lettera ai magistrati siciliani affermando che non c’è alcuna ragione di Stato che possa giustificare ritardi nell’accertamento della verità sulla strage di Via D’Amelio ma che, continua Di Pietro, proprio in questi giorni ha sollevato la questione di conflitto di attribuzione con la Procura di Palermo.

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