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Jacopo Vicini, membro dello staff di Nardella, prosciolto dall’accusa di corruzione elettorale

Il componente della segreteria del sindaco Nardella, Jacopo Vicini, che era stato indagato per il reato di corruzione elettorale, nell’ambito dell’inchiesta sulla Sas e sui parcheggiatori abusivi, è stato prosciolto da tutte le accuse: la procura di Firenze, nell’ambito dell’udienza preliminare dello scorso 18 giugno, lo ha ritenuto totalmente estraneo ai fatti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sono cadute tutte le accuse per il membro dello staff del sindaco Dario Nardella, Jacopo Vicini, che era stato indagato più di un anno fa, a gennaio 2020, nell'ambito dell'inchiesta parcheggi a Firenze. In particolare a Vicini era stata contestata la consegna di due biglietti di un concerto dei Thegiornalisti, che si è svolto il 24 ottobre 2018 a Firenze, a un altro indagato – secondo le ipotesi di indagine tramite Nicola Raimondo, un dipendente della società Sas, partecipata del Comune che si occupa dei servizi stradali – in cambio di voti alle elezioni amministrative (per le quali però Vicini non è stato candidato). Il dipendente del Comune all'interno della segreteria del sindaco Nardella gestisce infatti i biglietti per lo stadio e per i concerti che il Comune ha in dotazione.

Lo scorso 18 giugno si è chiusa la maxi udienza preliminare: la procura fiorentina ha scagionato totalmente Jacopo Vinci, che risultava indagato per il reato di corruzione elettorale. Oltre a lui sono stati ritenuti estranei ai fatti anche Paolo Becattini, capo gabinetto del governatore Giani, e agli ex vertici della Sas, Cristiano Rebecchi e Simone Tani.

Soddisfatto Luca Bisori, avvocato del dipendente comunale: "La decisione riconosce la manifesta infondatezza dell'accusa mossa a Vicini, e conferma la serietà e la correttezza con cui egli ha sempre svolto le proprie funzioni. Dispiace che questa vicenda non sia stata definita senza necessità di arrivare all'udienza preliminare, poiché Vicini aveva subito chiesto di essere interrogato ed aveva fornito gli stessi elementi di prova che oggi il giudice ha posto a fondamento della sua decisione".

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