Israele bombarda i dirigenti di Hamas a Doha, da Meloni vicinanza al Qatar: “Contrari a escalation”

Dopo che l'esercito israeliano ha bombardato oggi pomeriggio un edificio di Doha, nel Qatar, mentre si stava svolgendo una riunione dei dirigenti di Hamas, è arrivata la condanna della presidente del Consiglio Meloni. "Esprimo a nome mio personale e del Governo italiano sincera vicinanza all'Emiro Tamim bin Hamad Al Thani e al Qatar, ribadendo il sostegno italiano a tutti gli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza. L'Italia rimane contraria a ogni forma di escalation che possa comportare un ulteriore aggravamento della crisi in Medio Oriente", si legge in un messaggio su X.
Sempre in serata il presidente Usa Donald Trump ha sentito l'emiro e il primo ministro del Qatar, assicurando che non ci saranno ulteriori attacchi contro obiettivi a Doha da parte di Israele. Secondo la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, "Il presidente considera il Qatar un forte alleato e amico degli Stati uniti, e si sente molto dispiaciuto per il luogo in cui è avvenuto questo attacco".
"Il presidente ha inoltre parlato con l'emiro e il primo ministro del Qatar, ringraziandoli per il loro sostegno e la loro amicizia verso il nostro Paese", ha aggiunto. "Ha assicurato – ha detto ancora – che una cosa simile non accadrà di nuovo sul loro territorio".
Il presidente degli Stati Uniti ha "espresso molto chiaramente i suoi pensieri e le sue preoccupazioni" in merito all'attacco israeliano di oggi, ha spiegato la portavoce della Casa Bianca Leavitt, aggiungendo che "bombardare unilateralmente all'interno del Qatar, una nazione sovrana e stretto alleato degli Stati Uniti che sta lavorando duramente e correndo coraggiosamente dei rischi insieme a noi per mediare la pace, non favorisce gli obiettivi di Israele o dell'America". Leavitt ha aggiunto che "tuttavia eliminare Hamas, che ha tratto profitto dalla miseria di chi vive a Gaza, è un obiettivo degno di nota". Alla domanda sulle possibili conseguenze per il primo ministro israeliano Netanyahu in seguito agli attacchi, Leavitt ha risposto: "È una decisione che solo il presidente può prendere". Il presidente Usa dopo il raid ha telefonato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il quale avrebbe detto di voler "la pace subito", ha aggiunto Leavitt.
L'amministrazione Trump ha detto di essere stata informata da Israele poco prima dell'attacco e di aver avvisato il Qatar. Quest'ultimo però ha smentito di essere stato avvertito prima del raid israeliano. "Le dichiarazioni circolate secondo cui il Qatar sarebbe stato informato in anticipo dell'attacco sono infondate. La chiamata di un funzionario statunitense è arrivata mentre si sentivano le esplosioni causate dall'attacco israeliano a Doha", ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri Majed Al Ansari.
Anche da parte dell'Ue sono arrivate parole di condanna: "L'attacco aereo di oggi da parte di Israele contro i leader di Hamas a Doha viola il diritto internazionale e l'integrità territoriale del Qatar e rischia un'ulteriore escalation di violenza nella regione. Esprimiamo piena solidarietà con le autorità e il popolo del Qatar, un partner strategico dell'Ue", afferma in una dichiarazione il portavoce dell'Ue per la Politica estera. "Qualsiasi escalation della guerra a Gaza deve essere evitata – non è nell'interesse di nessuno. Continueremo a sostenere tutti gli sforzi verso un cessate il fuoco a Gaza. Ricordiamo che l'Ue e altri partner hanno elencato Hamas come organizzazione terroristica. L'Ue ha anche adottato un nuovo regime di sanzioni contro Hamas e la Jihad islamica palestinese insieme a due serie di elenchi adottati nel 2024 contro entità e individui".
Il raid dell'esercito israeliano contro i funzionari di Hamas a Doha: cosa è successo
Nel primo pomeriggio di oggi l'esercito israeliano (Idf) ha sferrato un attacco contro il palazzo che ospitava la delegazione di Hamas a Doha. I leader del partito palestinese sono stati presi di mira da 10 bombe, mentre stavano tenendo un incontro sulla proposta di accordo avanzata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la fine della guerra a Gaza. L'operazione, denominata ‘Giorno del giudizio', è stata lanciata per colpire coloro che "hanno guidato le attività dell'organizzazione terroristica per anni e sono direttamente responsabili del massacro del 7 ottobre e della guerra contro lo Stato di Israele", hanno spiegato i vertici militari israeliani.
In tutto sono sei le persone rimaste uccise: tra le vittime il figlio del capo negoziatore e una guardia di sicurezza del Qatar. Il movimento islamista ha reso noto che tre guardie del corpo, un collaboratore e il figlio di Khalil al-Hayya sono morti nel bombardamento, ma "il nemico non è stato capace di assassinare i nostri fratelli nella delegazione negoziale". Le altre vittime sono state identificate come Jihad Labad, direttore dell'ufficio del capo negoziatore del movimento palestinese e i "compagni" Abdullah Abdul Wahid, Moamen Hasuna e Ahmed al-Mamluk. L'agente delle forze di sicurezza del Qatar ucciso è stato identificato come Bader Saad Mohamed al-Humaidi al-Dosari.