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Conflitto Israelo-Palestinese

Qual è la posizione del governo italiano sull’attacco dell’Iran a Israele

Le tensioni in Medio oriente non devono diventare una vera e propria guerra, e gli attori coinvolti devono evitare un’escalation dopo l’attacco dell’Iran a Israele. Lo ha detto Giorgia Meloni rispondendo ai cronisti: la condanna per l’attacco di sabato notte è convinta, ma ora è il momento di “essere molto lucidi”.
A cura di Luca Pons
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"Chiunque sia ragionevole in questo momento deve essere preoccupato, ma dobbiamo essere anche molto lucidi". Giorgia Meloni ha riassunto così la posizione dell'Italia – e degli altri Paesi del G7 – sul conflitto in Medio oriente, che nelle ultime ore rischia di esplodere dopo gli attacchi dell'Iran a Israele, a loro volta avvenuti in risposta al raid israeliano sul consolato iraniano a Damasco. Nella notte tra sabato e domenica, l'iniziativa di Teheran aveva fatto temere che sarebbe arrivata un'immediata risposta di Israele, e che sarebbe stato l'inizio di una guerra aperta nella regione. Per il momento, Tel Aviv non ha escluso una nuova azione militare, e oggi il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato il gabinetto di guerra.

Le potenze mondiali ora stanno chiedendo che si eviti un'escalation che porterebbe al conflitto armato totale, in un momento in cui le azioni israeliane a Gaza dopo l'attacco del 7 ottobre hanno già alzato la tensione internazionale. Il governo Meloni, in linea con gli alleati del G7, ha ribadito più volte nelle ultime ore che non c'è nessuna intenzione di sostenere un eventuale attacco militare israeliano: "Dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per evitare possibili escalation", ha commentato Meloni.

"Nella riunione di ieri del G7 si è ribadita la necessità di fare la nostra parte per dialogare con gli attori interessati e passare messaggi di responsabilità", ha ricordato la premier. Quest'anno l'Italia ha la presidenza del G7, ed è stata proprio Meloni a convocare un incontro urgente domenica mattina. "Chiaramente condanniamo l'attacco contro Israele", ha sottolineato la presidente del Consiglio. "L'abbiamo fatto come governo italiano e come presidenza del G7. Credo però che sia molto importate lavorare per una de-escalation in quella regione. Ci rendiamo tutti conto che un'escalation potrebbe avere conseguenze significative. Sono stata contenta dell'unità di intenti tra i leader del G7".

In questo caso, la linea del governo Meloni è condivisa anche dalle altre forze politiche italiane. Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha aperto alla collaborazione con il governo quando si parla evitare la degenerazione del conflitto. La posizione del'Italia, dunque, è chiara: l'attacco dell'Iran è stato da condannare, ma questo non vuol dire che ora il governo israeliano sia autorizzato a continuare la violenza.

Sono ore concitate, in cui i leader stanno cercando di intervenire per limitare i danni. Oggi Meloni svolgerà diverse "telefonate con attori regionali del Medio oriente", ha fatto sapere: "Stiamo tutti facendo i massimi sforzi, è un lavoro impegnato ma che ci viene richiesto". Allo stesso tempo, restano sul tavolo le altre crisi internazionali che vedono al centro Israele: "Bisogna continuare a lavorare anche per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza", ha concluso Meloni.

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