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In media ogni anno 109 miliardi di tasse e contibuti vengono evasi dai contribuenti

I dati sono stati pubblicati nella “Relazione sull’Economia non Osservata e sull’Evasione fiscale e Contributiva” del Ministero dell’Economia, allegata al Documento di economia a e finanza depositato in Parlamento.
A cura di Charlotte Matteini
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Conferenza stampa dell'Agenzia delle Entrate sui risultati e le strategie della lotta all'evasione

Ogni anno in Italia in media vengono evasi 108,7 miliardi di euro di tasse, di cui 98,3 si riferiscono a imposte e tributi, mentre 10,4 miliardi sono relativi ai contributi previdenziali. E' quanto emerge dalla "Relazione sull'economia non ossevata e sull'evasione fiscale e contributiva" allegata al Documento di economia e finanza depositato in Parlamento, che calcola, rispetto all'attuale normativa fiscale in vigore, l'ammontare complessivo delle entrate fiscali che dovrebbero essere versate all'Erario dai contribuenti e il relativo ammanco. Dai dati pubblicati, che si riferiscono agli anni 2010-2014, emerge inoltre che questa propensione al gap fiscale sarebbe principalmente imputabile al lavoro autonomo e di impresa, che costituisce il 59,5% degli ammanchi.

L'imposta più evasa in assoluto è l'Iva, l'imposta sul valore aggiunto: il "tax gap" medio dell'imposta è pari a 39,9 miliardi di euro per l'anno 2012-2013 e sale a 40,2 miliardi nel 2014. Segue l'Irpef, che vale complessivamente 30,7 miliardi nel 2014, di cui la maggior parte, ovvero 27,2 miliardi di euro, sono imputabili al solo Irpef del lavoro autonomo e d'impresa. Il tax gap Ires, l'imposta sui redditi delle società, ammonta in media a 14 miliardi nel 2012-13, che scendono a 10 nel 2014. L'Irpef sui dipendenti, invece, mostra un "gap" di circa 3,9 miliardi, l'Irap di 8,5 miliardi e l'Imu di 4,6 miliardi. Secondo l'ultima "Relazione sull'Economia non Osservata e sull'Evasione fiscale e Contributiva" l'imposta municipale sugli immobili, ovvero l'Imu, ha registrato nel 2014 una "propensione al gap" del 27,2%: in pratica oltre un quarto dei proprietari non pagherebbe quanto dovuto.

Insomma, rispetto alla cifra totale di imposte evase in Italia, solo 12,4 miliardi sarebbero dovuti a errori nella compilazione delle dichiarazioni dei redditi o a mancati versamenti di Iva, Irpef, Ires e Irap correttamente comunicati al Fisco ma mai eseguiti dai contribuenti. Questa quota vale in media 1,5 miliardi nell'Irpef dei lavoratori autonomi, 1,3 miliardi nell'Ires, 8,0 miliardi nell'Iva e 1,6 miliardi nell'Irap, mentre la restante parte dei 108 miliardi complessivi rimane invece imputabile all'evasione fiscale conclamata.

"Nella media del periodo 2010-2014 il gap complessivo ammonta a 88,1 miliardi di euro, di questi 12,4 sono ascrivibili alla componente dovuta ad omessi versamenti ed errori nel compilare la dichiarazioni. Pertanto, il gap derivante dal completo occultamento delle base imponibile e/o dell'imposta ammonta a 75,7 miliardi di euro", si legge nella relazione del Ministero dell'Economia.

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