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In arrivo nuovi dazi su farmaci, camion e mobili, Trump annuncia le tariffe dal 1 ottobre: cosa cambia per l’Ue

Il presidente americano Donald Trump ha annunciato nuovi dazi doganali su farmaci, autocarri e mobili prodotti al di fuori degli Stati Uniti. Non è chiaro se queste tariffe saranno applicate anche alle merci importate da Paesi con i quali erano stati siglati accordi commerciali nei mesi scorsi, come l’Ue.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente americano Donald Trump ha annunciato nuovi dazi doganali su farmaci, camion e mobili prodotti al di fuori degli Stati Uniti.

A partire dal 1 ottobre, “applicheremo una tassa del 100% su tutti i prodotti farmaceutici di marca o brevettati, a meno che un'azienda non costruisca il proprio stabilimento farmaceutico in America”, ha scritto il miliardario repubblicano sulla sua piattaforma Truth Social. Il presidente Usa però non è entrato nei dettagli, e non ha chiarito a quali farmaci specifici si riferisca, né ha detto se queste nuove tariffe saranno applicate anche alle merci importate da Paesi con i quali erano stati siglati accordi commerciali nei mesi scorsi, come Giappone, Regno Unito o Unione Europea, dove hanno una sede quasi tutte le grande multinazionali farmaceutiche. L'accordo sui dazi chiuso con l'Ue a luglio, prevede che dazi del 15% sulla maggior parte delle importazioni dall'Unione Europea, inclusi i prodotti dell'industria farmaceutica.

Trump comunque ha precisato che i dazi non scatteranno se un’azienda farmaceutica ha già uno stabilimento negli Stati Uniti, o ne sta costruendo uno.

In un altro post ha anche annunciato dazi doganali del 25% su “tutti i camion pesanti prodotti in altre parti del mondo”. Una misura che, secondo lui, dovrebbe aiutare i produttori americani di camion come “Peterbilt, Kenworth, Freightliner, Mack Trucks e altri”. Tra le aziende straniere che competono con questi costruttori sul mercato americano figurano la svedese Volvo e la tedesca Daimler.

Il presidente ha spiegato che questi dazi sui mezzi pesanti sono motivati da “molte ragioni, ma soprattutto per ragioni di sicurezza nazionale!”. In primavera, l'amministrazione Trump aveva avviato un'indagine per determinare se le importazioni di camion stranieri costituissero una minaccia per la “sicurezza nazionale”. Il tycoon ha in programma anche di imporre dazi doganali su molti mobili. “Applicheremo una tassa del 50% su tutti i mobili da cucina, i lavandini da bagno e i prodotti correlati” a partire dal 1 ottobre e “una tassa del 30% sui mobili imbottiti”, ha scritto.

Secondo la Commissione per il commercio internazionale degli Stati Uniti, nel 2022 le importazioni, provenienti principalmente dall'Asia, rappresentavano il 60% di tutti i mobili venduti, di cui l'86% di quelli in legno e il 42% di tutti i mobili imbottiti. I titoli dei rivenditori Wayfair e Williams Sonoma, che dipendono da questi prodotti importati, sono crollati alla chiusura dopo questo annuncio.

Questa offensiva tariffaria riaccende i timori di inflazione negli Stati Uniti. Donald Trump si è dato come obiettivo quello di rilanciare l'industria manifatturiera attraverso politiche protezionistiche, che rappresentano una completa inversione di rotta rispetto alla politica americana finora volta a mantenere un'economia aperta.

La sua amministrazione ha imposto un dazio doganale base del 10% a tutti i Paesi, con aliquote molto più elevate per quelli le cui esportazioni verso gli Stati Uniti superano le importazioni. Il presidente ha in particolare imposto sovrattasse ai principali partner commerciali del Paese come il Canada, il Messico, l'Unione Europea e la Cina, con cui sono ancora in corso trattative.

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