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Il caso Sgarbi

Il sottosegretario Sgarbi indagato per autoriciclaggio di beni culturali

Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è indagato per autoriciclaggio di beni culturali.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi risulta indagato per il reato di autoriciclaggio di beni culturali di cui all'articolo 518-septies del codice penale. Lo conferma il Procuratore di Macerata Giovanni Fabrizio Narbone dopo la notizia pubblicata oggi dal Fatto Quotidiano.

Il quotidiano dà conto di un fascicolo con iscrizione e una prima ipotesi di reato, per la vicenda del furto di un'opera rubata dal Castello di Buriasco nel 2013 e riapparsa a Lucca nel dicembre 2021, come "inedito" di proprietà di Sgarbi. Si tratta dell'inchiesta svolta dal quotidiano diretto da Marco Travaglio e dalla trasmissione ‘Report' di Sigfrido Ranucci riguardante un'opera dell'artista Rutilio Manetti, il dipinto ‘La cattura di San Pietro' rubata dal Castello di Buriasco in Piemonte nel 2013.

Sgarbi ieri sera si è difeso così: "È una loro attività diffamatoria, il sospetto è la loro arma – ha detto  il sottosegretario- La mia sono le indagini inequivocabili fatte sul dipinto, che loro non conoscono".

"Nessuna incongruenza. Nessuna risposta. Le inchieste le fa la magistratura, alla quale sola, davanti all'evidenza dei fatti, corrotta da due giornalisti, sono pronto a rispondere", ha detto il sottosegretario alla Cultura all'Adnkronos, che non ha intenzione di dimettersi: "Non ci penso neanche". Intervenuto ieri sera a ‘Quarta Repubblica' sulla vicenda ha aggiunto: "Non c'è nessun mistero, i quadri sono due", ha spiegato Sgarbi. "Quel quadro rubato viene descritto dalla sovrintendenza come una riproduzione, brutta copia dell'originale che stava in Vaticano", ha detto, "Quello trovato da me in una villa è l'originale". 

Il fascicolo è stato aperto dalla procura di Imperia, e sarebbe collegato a un’altra indagine per "esportazione illecita di opere d’arte", legata a un dipinto attribuito a Valentin De Boulogne, anch’esso riprodotto nello stabilimento di Correggio, come ‘La cattura di San Pietro'. L'inchiesta di Report e Fatto Quotidiano racconta infatti che il piccolo laboratorio nella zona industriale di Correggio, vicino Reggio Emilia, è stato utilizzato dal critico d'arte come "fabbrica dei cloni". Ieri i carabinieri hanno sentito il restauratore e i titolari dell'impresa di Correggio.

Il fascicolo è stato poi trasmesso alla procura di Macerata, perché Sgarbi ha il domicilio a San Severino Marche (di cui fu sindaco nel 1992), ma potrebbe finire in un’altra procura ancora per competenza territoriale.

Il M5s accelera sulla mozione di revoca da sottosegretario

"La notizia è riportata dal ‘Fatto Quotidiano' dell'apertura di un'inchiesta sul caso del quadro rubato che coinvolge Vittorio Sgarbi non fa altro che confermare i contorni allarmanti di tutta questa vicenda. Vedremo quali saranno gli esiti dell'indagine, ma continuiamo a ribadire che i tempi della politica su alcuni casi specifici in cui è messa in discussione l'onorabilità delle istituzioni sono assolutamente diversi e richiedono celerità e concretezza. Chiediamo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che tipo di azioni intendano intraprendere sul caso Sgarbi e in generale di esprimersi con parole chiare su una vicenda che rappresenta un unicum a livello mondiale", si legge in una nota il Movimento 5 Stelle.

"In caso contrario questo governo confermerebbe ancora una volta che la logica consociativa e di autoconservazione prevale sull'interesse nazionale", ha aggiunto. Fonti del M5s hanno fatto sapere che domani il partito chiederà di discutere al più presto alla Camera la mozione di revoca nei confronti di Sgarbi. La mozione era già stata depositata ad ottobre, e ora è stata aggiornata.

La replica di Sgarbi: "Mi dimetto solo se lo decide l'Antitrust"

"Se mi dimetto? Il tema politico è che c'è una sola persona competente nei beni culturali al governo e quella sono io. Il ministro Sangiuliano? Ha fatto il giornalista, lo storico, ma non mi pare sia un competente d'arte". Lo ha detto Vittorio Sgarbi, intervenuto a Metropolis di Repubblica, aggiungendo che con Sangiuliano non parla "dal 3 ottobre". Per quanto riguarda la richiesta delle sue dimissioni che è arrivata da diverse parti politiche dell'opposizione, il sottosegretario si è limitato a rispondere: "Queste sono materie molto delicate, se l'Antitrust giudica incompatibile la mia carica io mi dimetto, non sulla base di inchieste giornalistiche basate sulla retorica".

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