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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Il reddito di cittadinanza “ha ridotto la povertà dell’8%”

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, fornisce alcuni dati sul reddito di cittadinanza e sugli effetti di questa misura: la prima conseguenza positiva, per il presidente dell’istituto di previdenza, è che il tasso di povertà “si è ridotto di otto punti percentuali”, con una “riduzione della disuguaglianza di 1,5 punti percentuali”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il reddito di cittadinanza ha ridotto la povertà di otto punti percentuali. Ad affermarlo è il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. In occasione di un convegno a Napoli, Tridico spiega che il reddito di cittadinanza, introdotto con la scorsa legge di Bilancio, ha avuto “un impatto molto forte sulla povertà e ha provocato una riduzione della disuguaglianza di 1,5 punti percentuali dell’indice di Gini”. Traguardo raggiunto, quindi, per il presidente dell’istituto di previdenza che ritiene che questo fosse il principale obiettivo del reddito: “In questa misura la lotta alla povertà è prioritaria rispetto all’inserimento nel mercato del lavoro”. Per quanto riguarda il tasso di povertà, Tridico assicura che “si è ridotto di otto punti percentuali”, mentre i posti di lavoro finora creati sono 28mila. Ma il lavoro, sostiene ancora il numero uno dell’Inps, “si crea con gli investimenti” e non con queste misure.

I percettori del reddito di cittadinanza sono due milioni e mezzo, per un totale di oltre 982mila nuclei familiari. Sono circa 400mila i bambini coinvolti nella misura. Per quanto riguarda i costi e i risultati del reddito, Tridico fornisce anche altri numeri: il costo complessivo è di 7,2 miliardi, mentre per il 2019 il la spesa stimata dall’Inps è di 5,2 miliardi. Per quanto riguarda, invece, la distribuzione territoriale dell’erogazione a prevalere è il Sud con il 39%, seguito dalle Isole al 22% e dal Centro al 15%. La media mensile percepita del sussidio è di 549,71 euro.

Tridico ridimensiona i casi di abuso e di indebita percezione del reddito di cittadinanza: “Le misura di dissuasione sono molto forti, è previsto il carcere e solo i delinquenti lo rischiano. Abbiamo respinto il 26% delle domande”, sottolinea. Ma l’obiettivo che si è posto con il reddito è “ben più ampio e complesso di altre misure di portata esclusivamente assistenziale e già presenti nel nostro welfare”, ricorda ancora con un paragone per chiarire cosa intende: “Il Rei (il Reddito di inclusione) nel suo punto massimo di erogazione, a dicembre 2018, aveva interessato 359.842 nuclei familiari, con un importo medio di 281,20 euro”.

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