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Il paradosso italiano: Fratelli d’Italia cresce nei sondaggi mentre cala la fiducia in Giorgia Meloni

Fratelli d’Italia cresce nei sondaggi, raggiungendo il 29,4%, mentre il governo di Giorgia Meloni resta sotto pressione con il 59% di giudizi negativi. Il paradosso italiano evidenzia come il consenso al partito non coincida con la fiducia nell’esecutivo.
A cura di Francesca Moriero
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L'ultimo sondaggio YouTrend per Sky Tg24 fotografa una contraddizione apparentemente inspiegabile: Fratelli d'Italia consolida il proprio consenso, arrivando al 29,4%, mentre il governo guidato da Giorgia Meloni continua invece a registrare una netta sfiducia. Il 59% degli italiani esprime infatti oggi un giudizio negativo sull'operato dell'esecutivo, contro appena il 32% di opinioni positive: cioè quasi sei italiani su dieci giudicano negativamente l'operato dell'esecutivo, contro meno di un terzo che lo approva. Un dato che mette insomma in evidenza una dinamica peculiare della politica italiana, ovvero un partito di maggioranza in crescita nonostante il malcontento verso il governo che lo sostiene.

Il quadro delle intenzioni di voto

Il centrodestra mantiene una posizione solida, ma all'interno della coalizione emergono dinamiche differenti: Fratelli d'Italia cresce al 29,4%, mentre la Lega scende al 7,7% e Forza Italia avanza al 9%. Sul fronte opposto, il Partito Democratico cala al 20,6% e la lista Verdi-Sinistra arretra al 6,5%, mentre il Movimento 5 Stelle resta stabile al 13,6%. Lo scenario mostra insomma chiaramente che il Campo Largo, cioè l'insieme dei partiti di centrosinistra, fatica ancora, almeno per ora, a invertire la tendenza negativa, mentre invece il centrodestra continua a consolidare il proprio radicamento elettorale.

Successi locali e leadership visibile

Il successo di FdI nei sondaggi non è però casuale; le vittorie nelle elezioni regionali di Marche, Calabria e Toscana hanno rafforzato l'immagine del centrodestra come forza stabile e capace di amministrare efficacemente. Secondo YouTrend, il 29% degli italiani ritiene che queste tornate abbiano avvantaggiato il centrodestra, contro il 15% che attribuisce lo stesso beneficio al Campo Largo. A livello politico, Fratelli d'Italia beneficia di una leadership riconoscibile e coerente, mentre il PD fatica a proporre un'alternativa convincente e a gestire tensioni interne, con le anime moderate e riformiste del partito in difficoltà.

La sfiducia verso il governo non penalizza FdI

Nonostante la percezione negativa dell'operato del governo, il consenso verso il partito di maggioranza resta però ancora alto. Molti elettori criticano l'esecutivo, ma non si spostano verso l'opposizione, percepita come frammentata o meno credibile. Le difficoltà economiche e sociali – stipendi stagnanti, costo della vita elevato e alcune misure della Manovra contestate – pesano sull'opinione pubblica, ma non si traducono sostanzialmente in automatico in un voto punitivo.

Le dinamiche interne della coalizione e dell'opposizione

All'interno del centrodestra, la Lega mostra poi dei segnali di debolezza, in parte dovuti a tensioni interne e delusioni nelle aree tradizionalmente forti come il Nord. Un calo che ha senza ombra di dubbio favorito sia Fratelli d'Italia, sia Forza Italia, che recupera consensi tra gli elettori moderati. Sul fronte opposto, il PD resta invece inchiodato a un dato non soddisfacente, mentre il Movimento 5 Stelle e AVS non riescono a generare un recupero significativo, confermando ancora una frammentazione dell'opposizione.

Le prossime sfide elettorali

Le elezioni regionali di novembre in Campania, Puglia e Veneto rappresentano ora sicuramente un test cruciale: secondo il sondaggio, il 28% degli italiani ritiene infatti che ne uscirà rafforzato il centrodestra, contro il 21% che indica il Campo Largo. Il resto degli intervistati, invece, non vede alcun vantaggio per nessuna delle due coalizioni o non sa rispondere.

Queste tornate saranno comunque decisive per capire se il paradosso registrato dai sondaggi – governo giudicato negativamente ma partito di governo in crescita – potrà consolidarsi o se le valutazioni sull'esecutivo inizieranno invece a influenzare concretamente le intenzioni di voto.

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