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Il Papa è “eretico”: la Santa Sede blocca l’accesso alla pagina web dai pc del Vaticano

Anche l’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi ha firmato la “correzione formale” al Papa, per le sue presunte eresie, contenute nell’esortazione apostolica alla famiglia “Amoris Laetitia”. La Santa Sede blocca l’accesso alla pagina che permette di firmare il documento di accuse.
A cura di Annalisa Cangemi
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Una lettera firmata da 40 sacerdoti e studiosi laici, tra cui anche giornalisti è stata spedita al Papa lo scorso 11 agosto: il Pontefice è stato accusato di sette eresie. Le firme ora sarebbero 62, e tra queste anche quella dell'ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, che però si giustifica: "Nessuna accusa al Papa, è un atto di devoto". In realtà il testo di Papa Francesco, spiega l'ex presidente della banca vaticana, non parla di eresie, "ma dice indirettamente che potrebbe facilitarle". La lettera sarebbe una "supplica" scritta da teologi, una sorta di invito alla riflessione. "Io voglio bene al Papa, sono fedele alla Chiesa", ha precisato il banchiereOltre a Ettore Gotti Tedeschi si trovano i nomi del teologo Antonio Livi, dello storico Roberto De Mattei, il superiore della Fraternità San Pio X Bernard Fellay e l'avvocato americano Christopher Ferrara.

Nel capitolo ottavo dell'esortazione apostolica alla famiglia, "Amoris Laetitia", il Papa avrebbe scritto parole in contrasto con la dottrina, in riferimento in particolare ai divorziati risposati, a cui sarebbe data la possibilità di ricevere i Sacramenti, in particolare la Comunione. Per i firmatari il Papa è "eretico" perché secondo la linea dei puristi è un errore legittimare il divorzio cattolico. Non risultano però cardinali o vescovi tra i critici del testo di Papa Francesco.

La Segreteria per la comunicazione della Santa Sede corre ai ripari: ha bloccato l'accesso alla pagina web, www.correctiofilialis.org, da cui si aderisce alla iniziativa contro il Papa, scritta in sei lingue. Dai computer del Vaticano non si può più accedere alla pagina in questione, in nessuna lingua. Fuori dal Vaticano, invece, la pagina risulta raggiungibile.

Il documento era stato annunciato dal cardinale americano Raymond Leo Burke, come conseguenza dei "dubia" espressi da lui e da altri tre cardinali: Walter Brandmuller, Joachim Meisner e Carlo Caffarra, (gli ultimi due sono morti recentemente) subito dopo la pubblicazione di "Amoris Laetitia". Ma Burke non aveva sottoscritto la "correzione formale" pubblicata ieri.

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