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Il nuovo direttore generale della Rai difende il canone, la Lega attacca: “Va azzerato”

Il nuovo direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, ha detto che il canone della tv pubblica è il più basso in Europa. Immediata la replica della Lega: “Va ridotto subito e poi azzerato”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il canone Rai resta uno dei grandi evergreen italiani, quando c'è bisogno di un tema attirare un po' l'attenzione. Torna regolarmente per scatenare nuove polemiche, viene spostato in bolletta, poi tolto, ma comunque bisogna pagarlo. Anche perché, altrimenti, come si manda avanti la radiotelevisione pubblica? Secondo la Lega e il suo leader, Matteo Salvini, questo non è un problema degli italiani. Il canone va azzerato da qui ai prossimi anni, e la riduzione deve partire immediatamente. Il Carroccio lo ripete a giorni alterni dalla campagna elettorale della scorsa estate, al termine della quale Salvini in persona lo ha promesso ai suoi elettori a Pontida. Poi è arrivata anche una proposta di legge ufficiale: via il canone Rai in cinque anni.

Il resto del governo, però, non sembra particolarmente d'accordo. Basta pensare che ieri, con delle dichiarazioni che hanno scatenato l'ira della Lega, il nuovo direttore generale della Rai Giampaolo Rossi, vicinissimo a Giorgia Meloni, ha detto chiaro e tondo: "Lo ricordo, e non perché voglia fare polemiche di alcun tipo, la Rai è il servizio pubblico che ha il canone più basso in Europa, molte meno risorse di quante ne possa avere la Bbc o France Television". Motivo per cui "la capacità di investimento è direttamente proporzionale alle risorse economiche".

Non che il direttore generale della Rai voglia aumentare il canone, ma ascoltate le sue dichiarazioni sembra difficile che possa accogliere positivamente la proposta su cui insiste da mesi la Lega. E lo stesso Carroccio, tramite fonti, ci ha tenuto a ribadirlo ieri con una nota uscita in tarda serata: "La Lega ribadisce l'impegno di ridurre, fino all'obiettivo di azzerare, il canone Rai che oggi è a spese degli italiani". Insomma, si apre un nuovo fronte nel governo, dopo la durissima partita delle nomine. Del canone Rai, in ogni caso, si parlerà ancora a lungo.

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