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Il ministro Valditara annuncia un’ispezione sulle scuole dove Francesca Albanese ha parlato di Gaza

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha detto che ha chiesto “una immediata ispezione” su “alcune scuole toscane” in cui si è svolto un’intervento della relatrice Onu Francesca Albanese. Valditara non l’ha citata direttamente, ma ha parlato di una invitata che avrebbe “rilasciato dichiarazioni che, se comprovate, potrebbero costituire ipotesi di reato”.
A cura di Luca Pons
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Potrebbero essere sottoposte a un'ispezione le scuole in Toscana in cui Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni unite sui territori palestinesi occupati, è intervenuta direttamente – in videochiamata o tramite un seminario registrato online. È stato il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ad annunciato, dicendo di aver letto che "in alcune scuole toscane una relatrice, invitata durante l’orario scolastico ad intervenire su fatti di attualità, avrebbe rilasciato dichiarazioni che, se comprovate, potrebbero costituire ipotesi di reato". Per questo, appunto, ha chiesto "di avviare una immediata ispezione per verificare la realtà dei fatti e la eventuale responsabilità di organi scolastici".

Negli ultimi giorni è montato l'attacco degli esponenti di centrodestra all'iniziativa, che si è svolta in numerose scuole. Il progetto è chiamato Palestina racconta e fa riferimento alla rete Docenti per Gaza: prevedeva una serie di incontri online con gli studenti incentrati sulla situazione nella Striscia e non solo, a partire dal libro di Albanese "Quando il mondo dorme". L'obiettivo dichiarato era dare "una prospettiva autentica e approfondita sulla Palestina attraverso il contatto diretto con esperti", per "guardare oltre i titoli dei giornali e le narrazioni dominanti, a non cedere all’indifferenza".

Le polemiche sono partite negli scorsi giorni, quando si sono svolti gli ultimi due incontri in programma. Tra gli istituti collegati c'erano una scuola media di Massa, il 9 dicembre, e una scuola superiore in provincia di Pisa, in particolare a Pontedera, il 10 dicembre.

Già il 10 dicembre, parlando del seminario online avvenuto alle medie, il deputato di Fratelli d'Italia Alessandro Amorese (capogruppo del partito in commissione Istruzione) ha annunciato un'interrogazione parlamentare: "Il webinar della Albanese assume lo sgradevole sapore dell'indottrinamento senza contraddittorio e senza confronto", ha dichiarato.

Nei giorni dopo, tramite politici e giornali, gli attacchi sono proseguiti. Due esponenti di FdI a Pontedera, Matteo Bagnoli e Christian Nannipieri, hanno riportato i presunti contenuti dell'intervento di Albanese: "Nel corso della conferenza ha ripetuto i suoi soliti mantra, sostenendo che il governo Meloni sia composto da fascisti e complice di un genocidio, accusando Leonardo di essere una azienda criminale e arrivando persino a incitare gli studenti ad occupare le scuole, di fatto, incitando dei minorenni a commettere reati sanzionati dal codice penale". Questo è il passaggio a cui ha poi fatto riferimento Valditara.

La polemica ha coinvolto anche la Lega, il partito del ministro. Il deputato del Carroccio Rossano Sasso, ha dichiarato: "Prendo atto che in una scuola italiana si organizzano dibattiti a senso unico, privi di pluralismo, con un personaggio molto divisivo e molto discutibile. Cosa c'è di educativo in tutto questo? Perché continuano a utilizzare le scuole come palcoscenico per propagandare la propria ideologia? Non accetto e non resto in silenzio dinanzi alla strumentalizzazione di minorenni".

L'eurodeputata leghista Susanna Ceccardi, vicesegretaria del partito, ha rincarato la dose: "Giustificare il terrorismo di Hamas e propagandare l'antisemitismo è orribile ma farlo nell'assemblea di istituto di una scuola, tramite una videoconferenza di due ore, senza contraddittorio e con domande filtrate in anticipo attraverso un form, lo è ancora di più". Ora anche il ministro dell'Istruzione è intervenuto con la richiesta di ispezioni.

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