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Il ministro Speranza dice che siamo ancora nel pieno dell’emergenza Covid

Il ministro della Salute Speranza ha giustificato le decisioni prese dal governo negli ultimi giorni: “Siamo ancora pienamente dentro l’emergenza Covid”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Siamo ancora nel pieno dell'emergenza Covid. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, non usa giri di parole per commentare la situazione attuale durante il suo intervento al congresso di Fnopi. Soprattutto dopo le polemiche scaturite non tanto dalla proroga dello stato di emergenza, quando dalla decisione di chiedere un tampone negativo all'ingresso in Italia anche da parte dei Paesi dell'Unione europea: "In queste ore la nostra priorità non può che essere continuare a impegnarci per mettere in sicurezza il nostro Paese – ha spiegato Speranza – Anche le scelte che stiamo facendo in questi giorni, la proroga dello stato di emergenza, le misure restrittive sui viaggi internazionali, vanno esattamente in questa direzione". Così si cerca di "continuare a tenere un alto livello di sorveglianza e di assistenza, proprio per evitare che i numeri del contagio e le ospedalizzazioni possano crescere in maniera troppo significativa".

Il ministro Speranza ha sottolineato l'attenzione massima che è necessario porre davanti "ai rischi che derivano dalle nuove varianti e che sono ormai sotto gli occhi di tutti". Poi ha ricordato che "siamo ancora in una fase non facile, dentro una sfida tutt'altro che semplice, aperta". I numeri che arrivano dalla stragrande maggioranza dei Paesi del mondo e in modo particolare da quelli europei "segnalano che siamo ancora pienamente dentro l'emergenza Covid". È vero che "abbiamo strumenti che prima non avevamo", ma "è del tutto evidente che il nostro Servizio Sanitario Nazionale è ancora pienamente dentro questa sfida".

La campagna vaccinale "è l'arma fondamentale a nostra disposizione", ha ribadito ancora una volta il ministro della Salute. "I numeri della campagna in Italia sono incoraggianti – ha sottolineato Speranza – a oggi abbiamo l'88,37% delle persone sopra i 12 anni che hanno avuto la prima dose, siamo all'85,17% di persone che hanno completato il ciclo primario e nelle ultime settimane c'è anche un'accelerazione molto forte sulle terze dosi". Sono stati somministrati più di "13 milioni di richiami nel nostro Paese". Per questo motivo "dobbiamo insistere con grandissima determinazione, non possiamo permetterci nessuna ambiguità". E ancora: "Il vaccino è l'arma fondamentale a nostra disposizione per provare a fronteggiare la stagione del Covid".

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