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Il M5s voterà contro l’aumento delle spese militari, la maggioranza si spacca sulla Difesa

L’ordine del giorno, approvato a larga maggioranza alla Camera la scorsa settimana, sull’aumento delle spese militari (che aveva chiesto anche lo stesso Mario Draghi) non sarà ripresentato in Senato. Il tema è diventato terreno di scontro per la maggioranza: Giuseppe Conte che ha annunciato voto contrario, affermando che le spese militari non debbano essere la priorità ora.
A cura di Annalisa Girardi
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L'aumento delle spese militari si trasforma in terreno di scontro per la maggioranza, mentre cresce il fronte del no all'incremento della spesa per la Difesa, questione riportata sul tavolo dalla guerra in Ucraina. Facciamo un passo indietro. La scorsa settimana la Camera aveva approvato un ordine del giorno che impegnava il governo ad aumentare la spesa militare italiana al 2% del Pil, un'intenzione ribadita anche dallo stesso Mario Draghi. Si trattava di una proposta della Lega, approvata a larga maggioranza (solo 19 contrari e 7 astenuti). Ora però il Carroccio ha deciso di non presentare l'ordine del giorno al Senato: "Noi restiamo convinti che gli impegni Nato vadano rispettati, da qui l'aumento delle spese militari. Ma la posizione è stata presa con l'ordine del giorno alla Camera e quindi va bene così", ha tagliato corto il capogruppo leghista a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo. E se questa decisione eviterà spaccature della maggioranza a breve termine, non sono esclusi scontri nel futuro.

Del resto anche il Movimento Cinque Stelle ha fatto dietrofront. In un'intervista con La Stampa Giuseppe Conte ha ribadito che la priorità in questo momento non sono le spese militari, dopo due anni di pandemia e l'urgenza del caro bollette, e che quindi il suo partito voterà in modo contrario. "Non potremmo assecondare un voto che individuasse come prioritario l'incremento delle spese militari a carico del nostro bilancio nazionale. In questo caso il Movimento non potrebbe fare altro che votare contro", ha detto. E ancora: "Sono un pacifista convinto. La decisione di appoggiare l'invio delle armi non è stata presa a cuor leggero e non cambia il fatto che continueremo a lavorare senza sosta per un una soluzione diplomatica del conflitto. La guerra in corso non deve suggestionarci e farci perdere lucidità: non dobbiamo cedere all'onda emotiva che sembra indurci a difenderci da una imminente aggressione russa. L'urgenza rimane invece proteggere famiglie e imprese dalla crisi. In un momento come quello attuale di caro-bollette, dopo due anni di pandemia, e con la recessione che si farà sentire sulla pelle di famiglie e imprese, non si capisce per quale motivo le priorità debbano essere le spese militari".

Infine, sui possibili scontri interni alla maggioranza rispetto a questo tema Conte si è limitato a chiarire: "Ognuno farà le sue scelte. Ma confido che anche il progetto di rafforzamento della difesa europea sia portato avanti con ponderazione, al fine di razionalizzare le spese e non moltiplicarle, e comunque attraverso uno sforzo comune europeo".

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