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Il governo Meloni vuole che l’8 per mille vada anche al recupero delle tossicodipendenze

Novità 8 per mille, dall’anno prossimo tra le scelte di destinazione potrebbe apparire anche il recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche. La misura è nella bozza del decreto Giustizia, in discussione al Consiglio dei ministri lunedì 7 agosto. Già da quest’anno, i fondi dedicati aumenteranno.
A cura di Luca Pons
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Cambia l'8 per mille, con l'aggiunta del "recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche" tra le finalità a cui si può destinare la quota del proprio Irpef. La novità è stata inserita nella bozza del decreto Giustizia che il governo Meloni, riunito nel Consiglio dei ministri lunedì 7 agosto, prenderà in esame.

Concretamente, il cambiamento si vedrebbe il prossimo anno, quando i contribuenti potranno decidere a chi destinare l'8 per mille del proprio versamento Irpef per i redditi relativi al 2023, e i fondi verrebbero distribuiti nel 2026 (nel 2023, ad esempio, si sono distribuiti i soldi arrivati con i redditi del 2019). L'anno prossimo, per la prima volta il "recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche" dovrebbe apparire tra le opzioni disponibili.

L'8 mille, proprio come il 5 per mille e il 2 per mille, è una quota del proprio gettito Irpef che ogni anno può essere devoluta a una realtà diversa. Si tratta di una scelta volontaria, che non porta vantaggi né svantaggi fiscali di alcun tipo. Si può decidere di donare una di queste tre quote, o anche tutte e tre, compilando il proprio Modello 730.

Come il 2 per mille va alle associazioni culturali e/o ai partiti politici, e il 5 per mille può andare a organizzazioni sociali varie (dagli enti di ricerca sanitaria alle onlus di volontariato, dalle associazioni sportive dilettantistiche alle attività sociali del proprio Comune), anche l'8 mille ha dei destinatari specifici: o lo Stato o un'istituzione religiosa, tendenzialmente per attività umanitarie.

In particolare nel 2023 l'elenco delle istituzioni religiose comprendeva: Chiesa cattolica, Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa evangelica valdese, Chiesa evangelica luterana, Unione delle comunità ebraiche italiane, Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia, Chiesa apostolica, Unione cristiana evangelica battista d'Italia, Unione buddhista italiana, Unione induista italiana, Istituto buddista italiano Soka Gakkai.

I fondi che vanno allo Stato, invece, vanno a "scopi di interesse sociale e umanitario" come spiega l'Agenzia delle Entrate. In particolare, si può anche scegliere una specifica finalità: fame nel mondo, calamità, edilizia scolastica, assistenza ai rifugiati, beni culturali.

La norma inserita nel decreto Giustizia dovrebbe far sì che dall'anno prossimo a queste cinque se ne aggiunga una sesta, cioè il recupero delle tossicodipendenze. E in più, per quest'anno la quota di 8 per mille assegnata allo Stato senza specificare andrà "prioritariamente" a finanziare "interventi straordinari" nello stesso ambito. Si parla, secondo i dati ufficiali, di 330 milioni di euro. Per accedere ai fondi si potrà fare domanda entro il 31 ottobre, con criteri e modalità ancora da fissare che saranno stabiliti entro metà settembre.

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