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Il governo Meloni rinvia ancora una volta la sugar tax, scatterà il 1° gennaio 2026

La sugar tax sulle bevande zuccherate sarà rinviata fino al 1° gennaio 2026: lo ha deciso il governo Meloni nel Consiglio dei ministri di oggi. Avrebbe dovuto entrare in vigore il 1° luglio. Soddisfatte sia la Lega che Forza Italia, che chiede di abolire del tutto la tassa, varata nel 2019 e mai entrata in vigore. Annunciato anche un nuovo bonus per le madri lavoratrici.
A cura di Luca Pons
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Ancora una volta, la sugar tax slitta. La tassa sulle bevande gassate e zuccherate, introdotta dal governo Conte bis nel 2019 e mai entrata in vigore, è stata rinviata di nuovo: il governo Meloni l'ha fatta slittare dal 1° luglio 2025 al 1° gennaio 2026. La decisione è arrivata al Consiglio dei ministri di oggi, in un decreto che contiene anche interventi su molti altri settori, tra cui un nuovo bonus una tantum rivolto alle madri lavoratrici che sarà erogato a dicembre 2025.

La bozza del decreto, che Fanpage.it ha visionato, prevede che il rinvio costerà 142 milioni di euro quest'anno, 12,7 milioni nel 2027 e un milione nel 2028. Ma con tutta probabilità nei prossimi mesi ci sarà un altro rinvio, anche se Forza Italia chiede di eliminare del tutto l'imposta.

Perché la sugar tax è stata rinviata al 2026

La tassa dovrebbe colpire le bevande analcoliche zuccherate, con un importo pari a dieci centesimi al litro, per aiutare a migliorare la salute della popolazione. Il governo Conte bis l'aveva introdotta nella legge di bilancio di fine 2019, ma da allora tutti i governi successivi hanno rinviato l'entrata in vigore dell'imposta, che finora non è mai arrivata. L'ha fatto più volte anche il governo Meloni da quando è in carica: l'ultima volta era stato poco più di un anno fa. Questa volta il rinvio è di ‘solo' sei mesi, quindi potrebbe essere necessario vararne un altro nella prossima legge di bilancio.

La Lega con i suoi capigruppo di Camera e Senato, Molinari e Romeo, ha ringraziato il ministro dell'Economia Giorgetti per il rinvio deciso oggi, e fonti del partito hanno definito la sugar tax "una tassa ingiusta e dannosa", una "follia" varata da "un governo ideologico". I leghisti hanno sottolineato anche lo stanziamento di "350 milioni di euro per il payback dei dispositivi medici" stabilito con lo stesso decreto.

Anche Forza Italia ha esultato, insistendo comunque che l'imposta va cancellata. "Ora lavoriamo affinché questa imposta sia abolita del tutto poiché dannosa per famiglie e imprese", hanno dichiarato i capigruppo Barelli e Gasparri. "È il momento di sostenere la crescita, non di ostacolarla con tasse ereditate dalla sinistra e dai grillini".

Le altre misure varate dal Cdm: bonus da 480 euro per le lavoratrici madri a dicembre 2025

Il decreto approvato dal governo copre moltissime materie diverse. Vengono stanziati 360 milioni di euro per il problema del payback sanitario, con le aziende debitrici che potranno sistemare i debiti accumulati tra il 2015 e il 2018 versando il 25% del dovuto. Ci sono soldi per interventi sulla diga foranea di Genova (50 milioni l'anno prossimo e altri 93 milioni nel 2027), uno stanziamento per la Protezione civile delle Regioni (20 milioni) e per gli interventi in caso di terremoti o catastrofi climatiche, una riorganizzazione dei fondi dedicati alla manutenzione delle strade.

E non è finita, perché nei 17 articoli del provvedimento rientrano anche 228 milioni di euro per lo sport e un taglio dell'Iva sugli oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione, tra le altre cose.

In più, la ministra del Lavoro Marina Calderone ha annunciato un nuovo bonus una tantum per le madri lavoratrici. L'obiettivo, ha detto la ministra, è aiutare le lavoratrici con due figli (di cui il più piccolo abbia meno di dieci anni): "L'intervento è una somma di 40 euro al mese per dodici mesi, da corrispondersi in un'unica soluzione nel mese di dicembre. Una somma totalmente esente dal prelievo previdenziale e contributivo, quindi sarà di fatto un incremento netto dell'importo riconosciuto in busta paga, o dell'importo riconosciuto alle lavoratrici autonome o alle professioniste, nel dicembre del 2025″.

Le lavoratrici che invece hanno tre o più figli, invece, se hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato continueranno a ricevere gli incentivi già previsti, che proseguiranno per tutto il 2026. Se non hanno un contratto a tempo indeterminato, invece, sarà corrisposta una somma di 40 euro al mese, sempre per dodici mesi, sempre nel mese di dicembre. Il soggetto erogatore sarà l'Inps, mentre per le professioniste iscritte alle casse previdenziali privatizzate "valuteremo di far intervenire direttamente le loro casse".

Infine, come spiegato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, il Cdm ha stanziato 120 milioni di euro per i prossimi tre anni per la creazione delle cosiddette ‘staff house' del settore. Si tratta degli alloggi usati dai lavoratori del turismo: i soldi dovrebbero essere usati per migliorare le strutture e per aiutare a pagare gli affitti. L'idea è di offrire agevolazioni a chi ottiene un lavoro nell'ambito turistico o ricettivo, per attirare più personale giovane e qualificato, e dovrebbe far parte del Piano casa più ampio annunciato dal governo.

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