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Il governo Conte bis è nato, cosa succede adesso

Il governo Conte 2 è nato: il presidente del Consiglio Conte ha sciolto la riserva, annunciando al Quirinale di aver accettato l’incarico di formare un nuovo esecutivo. Domani alle 10 ci sarà il giuramento nelle mani di Mattarella, e dopo questo passaggio l’esecutivo disporrà di tutti i poteri. Probabilmente lunedì e martedì il voto di fiducia alle Camere.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sciolto la riserva ed è salito al Colle oggi pomeriggio, per comunicare la sua intenzione di accettare l'incarico di formare il nuovo esecutivo. Dopo un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durato poco meno di un'ora, Conte ha letto la lista dei ministri che fanno parte del nuovo esecutivo giallo rosso, sostenuto da Pd, M5S e LeU. La squadra di governo è composta da 21 ministri: al Movimento 5 stelle vanno 10 dicasteri, al Partito democratico 9, a Liberi e uguali 1, quello della Sanità, che sarà guidata da Roberto Speranza. Sono sette le donne, dunque un terzo sul totale: tra le donne l'unico profilo tecnico è quello di Luciana Lamorgese che va al Viminale. Al M5s va anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

La nascita del governo è stata annunciata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "C'è una maggioranza parlamentare e si è formato un governo e la parola compete al Parlamento e al governo che nei prossimi giorni si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il programma".

Cosa succede adesso

Il nuovo governo, chiamato anche Conte 2, giurerà al Quirinale nelle mani di Mattarella domani, giovedì 5 settembre, alle 10. Da quel momento tutti i membri dell'esecutivo sono da considerarsi nell'esercizio delle loro funzioni. Il voto di fiducia, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, è previsto per lunedì alla Camera e martedì al Senato. Il governo dovrà esporre il suo programma, e su queste dichiarazioni si aprirà la discussione che si concluderà con una presentazione da parte dei gruppi parlamentari di maggioranza di una mozione di fiducia, che sarà votata per appello nominale dalla maggioranza dei parlamentari presenti alla seduta. Per legge questo passaggio deve avvenire entro dieci giorni dal giuramento.

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