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Il ddl Concorrenza è legge, ok definitivo dalla Camera: cosa prevede e quali sono le novità

Dopo l’ok del Senato, con 127 voti favorevoli e 71 contrari, la Camera ha approvato in via definitiva il ddl Concorrenza, che ora è legge. Le nuove regole riguardano i servizi pubblici locali, i veicoli elettrici, ma anche la cosmesi e i trasporti. Critici Pd e M5s che l’hanno definito un “testo povero” che “danneggia il mercato”. Ecco le principali novità.
A cura di Giulia Casula
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Con 127 voti favorevoli e 71 contrari, l'aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge recante la "Legge annuale per il mercato e la Concorrenza per il 2025", ovvero il cosiddetto ddl Concorrenza. Il provvedimento, già approvato dal Senato, ora è ufficialmente legge. Tra i settori interessati dalle nuove regole figurano i servizi pubblici locali, i veicoli elettrici, ma anche la cosmesi e i trasporti. Vediamo tutte le novità.

Che cosa prevede il ddl Concorrenza approvato oggi dalla Camera

Il provvedimento prevede misure per gli enti locali in materia di servizi pubblici al fine di garantire maggiore trasparenza ed efficienza. Tra queste l'obbligo di gara per affidamenti in house (cioè direttamente all'ente o a società controllate) per i Comuni sopra 5mila abitanti o la possibilità per l'Autorità anticorruzione di sanzionare tra 5mila e 10mila euro all'ente locale che non abbia adottato la relazione sulla situazione gestionale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica o che non l'abbia pubblicata nel sito internet istituzionale.

Sono inoltre previste misure per favorire la concorrenza nella realizzazione e gestione a livello comunale delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. I Comuni saranno obbligati a strutturare le procedure competitive in modo da garantire la partecipazione di più fornitori e nel caso di richieste comparabili, ad affidare prioritariamente la gestione a operatori che possiedono meno del 40% delle colonnine già installate.

Nel settore dei trasporti si punta a raggiungere una maggiore concorrenza nel servizio pubblico ferroviario, disponendo la pubblicazione di calendari con i tempi di avvio delle procedure di affidamento del servizio. Saranno estese, inoltre, le procedure amministrative per la determinazione dei diritti aeroportuali agli aeroporti fino a 5 milioni di passeggeri all’anno.

Altri articoli riguardano invece le aziende che producono cosmetici e biocidi, prevedendo regole più rigorose per le procedure di etichettatura dei prodotti e sanzioni non solo per chi usa sostanze vietate, ma anche per chi le immette in commercio.

Le critiche, Pd e M5s: "Testo povero, danneggia il mercato"

Critico il Movimento 5 Stelle. "Questo provvedimento va nella direzione opposta rispetto a quella necessaria per il nostro Paese. È inadeguato e dannoso rispetto al libero mercato e alla Concorrenza. Manca una valutazione delle questioni che incidono davvero sui temi in questione", ha dichiarato il deputato Enrico Cappelletti. "Non c’è traccia di intervento, ad esempio, nei settori che la Commissione europea da anni ci indica come i nostri punti più deboli, in termini di competitività", ha proseguito. "Non vengono aiutati neanche gli enti locali: invece di prevedere percorsi semplificati per i piccoli Comuni, il provvedimento impone un modello burocratico uniforme, pensato per le grandi città. Il rischio è la paralisi amministrativa, il blocco delle gare, l'impossibilità di procedere con gli affidamenti", ha concluso.

Insoddisfatto anche il Pd, che ha definito il ddl "un provvedimento povero, privo di contenuti riformatori e incapace di incidere sugli ostacoli regolatori e amministrativi che frenano la Concorrenza in Italia". "Non solo ignora le raccomandazioni europee, le segnalazioni dell’Autorità garante della Concorrenza e gli impegni del Pnrr, ma trascura anche le esigenze concrete di famiglie e imprese", ha dichiarato il deputato Alberto Pandolfo. "La verità è che il governo Meloni ha paura di decidere, non vuole aprire, non vuole modernizzare. Preferisce la rendita alla competizione, l’attesa al cambiamento, la propaganda alle riforme. Il nostro giudizio è dunque severo. La Concorrenza non è una parola astratta: è un diritto dei cittadini, è uno strumento di giustizia sociale ed economica, è un fattore di crescita e di innovazione", ha chiarito.

Differente la posizione del ministro Adolfo Urso. L'approvazione del ddl Concorrenza "rafforza l'impianto normativo a sostegno di un sistema produttivo più moderno ed efficiente", ha dichiarato. "Confermato inoltre l'impegno del nostro governo a mantenere una cadenza annuale della legge: tre interventi negli ultimi tre anni, a fronte dei soli due approvati nei quattordici anni precedenti", ha sottolineato. Il provvedimento "punta a migliorare i servizi pubblici locali con strumenti più agili per le amministrazioni, introduce trasparenza nelle gare regionali del Tpl e Concorrenza nella gestione delle colonnine elettriche, rafforza la sicurezza dei cosmetici e definisce criteri più equi per l'assegnazione dei budget sanitari", ha concluso.

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