Il ddl Caccia verrà discusso in Parlamento, M5s esulta: “Stop forzature, lo smonteremo pezzo per pezzo”

Il ddl Caccia rischiava di essere approvato senza confronto parlamentare e in appena due ore dall'arrivo in Aula, adesso però il testo dovrà passare attraverso il consueto vaglio parlamentare. Lo fanno sapere in una nota congiunta le senatrici Gabriella Di Girolamo e Sabrina Licheri, rispettivamente capogruppo del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Ambiente e Attività Produttive.
Come anticipato da Fanpage.it, sono stati proprio i pentastellati a farsi promotori della richiesta di passaggio dalla sede redigente a quella referente del ddl Caccia. Raggiunta da Fanpage.it, Di Girolamo spiega: "Siamo determinati ad approfondire ogni aspetto di questa assurda visione di ‘tutela della biodiversità' che la maggioranza sta portando avanti tramite questo disegno di legge e a smontarla pezzo per pezzo".
Il Movimento 5 stelle: "Provvedimento troppo delicato"
"Ci siamo fatti capofila della richiesta di passaggio dalla sede redigente a quella referente del ddl 1552 che vuole modificare la legge 157 sulla caccia, e siamo riusciti a spuntarla – scrivono le senatrici Di Girolamo e Licheri – Senza questo passaggio procedurale, il dibattito parlamentare su un tema così delicato e centrale per il presente e il futuro del nostro patrimonio naturale sarebbe stato ridotto e blindato".
Duro l'attacco al testo firmato dai partii di maggioranza e fortemente voluto dal ministro del'Agricoltura Francesco Lollobrigida: "Stiamo parlando di un ddl che ha fatto propri molti dei contenuti presenti nella bozza di schema di disegno di legge governativo che il ministro Lollobrigida ha sbandierato in varie sedi e occasioni per infavorirsi e accontentare la lobby dei cacciatori. Un ddl che addirittura arriva all’assurdo di attribuire alla caccia un ruolo nella conservazione della biodiversità. Non era concepibile che su un provvedimento così delicato e centrale il dibattito fosse limitato alle sole commissioni cui è stato assegnato, non dando la possibilità all’Aula di entrare nel merito. Non consentiremo alcuna forzatura. Ogni tentativo di modifica peggiorativa o di indebolimento normativo della legge 157, soprattutto se ispirato da interessi di parte o da una visione distorta della gestione faunistica, rischia di aprire pericolose falle nella tutela della biodiversità".
E la senatrice Di Girolamo sottolinea: "Intanto iniziamo con il ripristino di un iter normale che permetta il dibattito parlamentare. A loro può sembrare strano, ma il Parlamento serve proprio a questo: a dibattere. D'altronde non sarebbe la prima volta, ricordo il progetto di legge Bruzzone (Lega) che alla Camera, lo scorso anno, ha subito una battuta d'arresto grazie al duro lavoro del M5s in opposizione, che si aggiunge agli annunci di Lollobrigida su una bozza di testo mai divenuta definitiva".
Cosa significa il passaggio da sede redigente a sede referente
La designazione di un disegno di legge in sede redigente vuol dire che il testo non passa attraverso il consueto iter di approvazione, ma viene discusso e modificato soltanto dai componenti della Commissione designata, in questo caso quella Ambiente del Senato. Questa modalità velocizza l'approvazione e fornisce garanzie maggiori che il testo venga approvato così com'è stato depositato, senza modifiche sostanziali, proprio perché manca il dibattito.
Da qui la richiesta del M5s, appoggiata dalle maggiori associazioni di tutela ambientale, di riportare il ddl in Parlamento. Adesso, le opposizioni potranno presentare i propri emendamenti, discuterli, votarli, e poi votare i singoli articoli e il provvedimento nel suo complesso. Un percorso può anche essere molto lungo se il testo è particolarmente orientato e controverso, come è il ddl Caccia.