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Il Dap sospende la circolare sulle scarcerazioni a causa del Coronavirus

Il Dap ha sospeso la circolare dello scorso 21 marzo sulle scarcerazioni a causa del coronavirus. Il quadro sanitario non renderebbe più necessarie le disposizioni per cui a diversi detenuti, nei mesi scorsi, erano stati concessi gli arresti domiciliari. Tra loro anche dei boss mafiosi, un fatto che aveva scatenato le polemiche sul ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Dipartimento di amministrazione penitenziaria (Dap) ha sospeso la circolare sulle scarcerazioni a causa del coronavirus dello scorso 21 marzo. Il quadro sanitario, che vede i rischi di contagio ridotti rispetto ad alcuni mesi fa, non renderebbe più necessarie le disposizioni che erano risultate nella scarcerazione di diversi detenuti, tra cui anche dei boss mafiosi. E che avevano innescato una bufera di polemiche sul ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. La circolare invitava i direttori delle carceri a segnalare quelle situazioni in cui gravi patologie o un quadro clinico fragile esponevano i detenuti a un maggiore rischio in caso di contagio. Anche la Commissione di inchiesta Antimafia era intervenuta con delle indagini sul provvedimento. Ora i vertici del Dap, Bernardo Petralia e Roberto Tartaglia, nominati proprio dal Guardasigilli appena un mese fa, ne hanno decretato la sospensione inviando una nota ai provveditori regionali dell'amministrazione penitenziaria.

"Il numero dei ristretti positivi al Covid-19, pari oggi a 66 persone su poco più di 53mila detenuti, è in costante diminuzione. Negli istituti penitenziari risultano in atto protocolli di prevenzione dal rischio di diffusione del contagio", considerano Petralia e Tartaglia, pur definendo "impregiudicata la necessità del più accurato monitoraggio delle condizioni di salute dei ristretti e fra questi, in particolare, di coloro maggiormente a rischio di complicanze in caso di contagio".

L'ex direttore generale della direzione detenuti e trattamento del Dap, Giulio Romani, dimessosi poche settimane fa, è intervenuto ieri di fronte alla Commissione parlamentare Antimafia. "Il clamore per cui circolare uguale scarcerazioni è un messaggio sbagliato", ha detto il magistrato, facendo riferimento a una serie di sentenze già emesse dai tribunali di sorveglianza precedenti alla circolare, per sottolineare come alcuni giudici stessero già procedendo con la concessione dei domiciliari. Romano ha quindi comunicato che dall'emmissione della circolare fino a fine aprile sono stati scarcerati circa 500 detenuti. Di questi, ha proseguito, 220 tra 41bis, Alta e bassa sicurezza.

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