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Il Cts chiede al governo restrizioni più dure per le feste: Italia verso mini lockdown a Natale

Il governo potrebbe decidere a breve, con un nuovo dpcm, di inasprire le misure tra Natale e l’Epifania: il Cts ha chiesto infatti all’esecutivo di mettere nel periodo delle feste tutta l’Italia in zona rossa, una sorta di mini lockdown. E se qualche deroga potrebbe arrivare, come quella per gli spostamenti tra piccoli Comuni limitrofi, non si può invece consentire la libera circolazione tra Comuni in un raggio ampio, come quello del territorio provinciale.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ulteriori restrizioni anti Covid durante le feste natalizie. È questa la richiesta avanzata dal Comitato tecnico scientifico nella riunione di questa mattina a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, il ministro per Affari Regionali Francesco Boccia e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'incà. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico premono per un ulteriore inasprimento delle misure, una sorta di mini lockdown per tutto il periodo di Natale, per cercare di evitare che a gennaio il Paesi si trovi a fronteggiare una terza ondata.

Nessuna decisione verrà presa in giornata. Una delle ipotesi in campo è quella di emanare un nuovo dpcm, per far diventare l'Italia zona rossa nei festivi e prefestivi, dunque 24-25-26 dicembre, 31 dicembre e primo gennaio, 5 e 6 gennaio. Con un'incidenza vicina ai 200 casi per 100mila abitanti, il 36% dei posti occupati nelle intensive e il 42% nelle aree mediche, è necessario fa passare un messaggio: nessun allentamento delle misure è permesso proprio nei giorni più caldi, quando, complici le pausa natalizia le consuete riunioni tra amici e parenti che normalmente si organizzano durante le feste, si potrebbe cadere nell'errore di pensare che l'emergenza sia finita.

E se qualche deroga potrebbe arrivare, come quella per gli spostamenti tra piccoli Comuni limitrofi, per consentire a chi vive a pochi chilometri di distanza di ritrovarsi, non si può invece consentire la libera circolazione tra Comuni in un raggio ampio, come quello del territorio provinciale. Perché questo potrebbe creare potenziali focolai e mettere eccessivamente sotto pressione il sistema sanitario. È la stessa considerazione fatta dal ministro Francesco Boccia: "Il fronte dei piccoli comuni lo affronta Parlamento. Fare modifiche per due borghi piccoli, di pochi abitanti, confinanti può essere una misura di buon senso ma aprire tutta la provincia come chiedeva la destra sarebbe errore gravissimo".

Boccia sostiene invece la necessità di chiudere negozi e ristoranti – nei giorni di Natale Santo Stefano, Capodanno ed Epifania sarebbero aperti a pranzo secondo l'ultimo dpcm – e vorrebbe il blocco totale agli spostamenti nel periodo tra Natale e l'Epifania. A chiedere un mini lockdown natalizio è anche il ministro della Salute Speranza. Ma se una parte della maggioranza, Pd in testa, propende per la linea più dura, Italia viva continua a chiedere regole meno rigide: "È essenziale che il Cts ci fornisca indicazioni di merito per assumere scelte politiche conseguenti ispirate a quella coerenza che in questo momento ritengo sia una esigenza forte del Paese. Se si è detto che nelle città ci si può spostare liberamente da un capo all’altro; si è scelto, nonostante io per prima avessi elencato tutti i punti deboli di questa decisione, di chiudere i centri commerciali nei giorni festivi; si sono incentivati gli acquisti fisici con la garanzia del rimborso previo utilizzo della moneta elettronica, forse bisognava prevedere che le persone si sarebbero affollate nelle strade centrali soprattutto dei grandi centri urbani", ha detto al ministra Bellanova.

"Adesso, dinanzi alle ipotesi che si vanno profilando, pongo due priorità. Primo: ulteriori restrizioni devono già prevedere adeguati ristori. Se dovessero coinvolgere anche i ristoranti, eventualità su cui resto enormemente scettica perché il rischio è il sovraffollamento incontrollato nelle case, è necessario prevedere già adesso ristori pari al 100 per cento delle perdite. Secondo: prima di assumere decisioni, chiedo al Cts di fornire le indicazioni di merito necessarie", ha aggiunto Bellanova. "Non si può fare come i gamberi. Né dire che mentre il 25, 26, e 1° gennaio non ci si può spostare tra Comuni vicini in provincia, lo si può da un capo all’altro di città come Roma o Milano. Penalizzazione incomprensibile. Con il rischio di replicare le foto che stamane erano su tutti i giornali", riferendosi appunto alle foto dello shopping natalizio scattate nel week end nelle principali città italiane.

Il braccio di ferro nella maggioranza continua e il governo è ancora diviso. Intanto il Comitato tecnico scientifico torna a riunirsi oggi pomeriggio, per valutare l'impatto dell'eventuale adozione di nuove misure di contenimento, passaggio necessario anche se si tratta solo di alcuni giorni, nella consapevolezza che se è vero che la curva sta scendendo, poi non deve assolutamente risalire. In serata gli esperti sottoporranno le proposte all'esecutivo, in un nuovo vertice tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza.

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