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I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri restano poveri, anche in Italia: l’allarme di Oxfam

Il report annuale di Oxfam lancia l’allarme sulle disuguaglianze e invita l’Italia – nel capitolo dedicato al nostro Paese – a intervenire con una serie di misure su cui il governo Meloni non sembra d’accordo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I cinque uomini più ricchi al mondo hanno raddoppiato il proprio patrimonio dal 2020 a oggi, mentre 5 miliardi di persone povere non hanno visto cambiare minimamente la propria situazione. Il report di Oxfam, pubblicato in occasione del forum di Davos, non lascia spazio a dubbi: ai ritmi attuali, in un decennio si potrà proclamare il primo trilionario della storia. Al momento il podio è occupato da Jeff Bezos (178 miliardi di dollari) al terzo posto, Bernard Arnault (179 miliardi di dollari) al secondo posto e Elon Musk (232 miliardi di dollari) al primo posto. "Il 2023 è destinato a essere ricordato come l'anno più redditizio di sempre", sottolinea il rapporto. Allo stesso tempo, però, per via dell'inflazione ampi segmenti di popolazione hanno perso potere d'acquisto. Insomma, sembra la solita storia: i ricchi sono sempre più ricchi, mentre i poveri restano poveri.

L'Italia non fa eccezione alla regola, anzi: secondo il nuovo rapporto di Oxfam, tra il 2021 e il 2022 c'è un dimezzamento della ricchezza detenuta dal 20% più povero a fronte di una sostanziale stabilità della quota del 10% più ricco degli italiani. Dall'inizio della pandemia fino a novembre 2023, il numero dei miliardari italiani è aumentato di 27 unità (passando da 36 a 63) e il valore dei patrimoni miliardari (pari a 217,6 miliardi di dollari a fine novembre 2023) è cresciuto di oltre 68 miliardi di dollari (+46%). È cresciuta, però, anche la povertà assoluta: nel 2022 circa 5,6 milioni di persone erano in questa condizione.

Oxfam fa un'analisi del primo anno del governo Meloni: "È stato caratterizzato da politiche del lavoro incapaci di ridimensionare il fenomeno della povertà lavorativa, da una riforma fiscale che riduce l'equità e l'efficienza del sistema impositivo italiano e dall'abbandono dell'approccio universalistico alla lotta alla povertà", si legge nel capitolo del report dedicato all'Italia. Sulle nuove misure che hanno sostituito il reddito di cittadinanza – l'assegno di inclusione e il supporto formazione lavoro – il risultato è che "non basta essere indigenti, ma bisogna essere particolarmente svantaggiati", perciò è "un intervento punitivo perché ha segmentato la platea dei poveri". Oxfam raccomanda al governo italiano di tornare sui suoi passi e ripensare le misure per l'inclusione sociale e lavorativa introdotte nel 2023, e invita a ragionare sul salario minimo, la riduzione del tempo determinato, la lotta all'evasione fiscale. E finisce parlando anche di una imposta progressiva sui grandi patrimoni – di cui si è tornati a discutere in questi giorni – che potrebbe essere rivolta al solo 0,1% più ricco della popolazione con un patrimonio netto individuale sopra i 5,4 milioni di euro. Permetterebbe allo Stato di incassare tra 13,2 e 15,7 miliardi di euro all'anno. Ma si nomina la patrimoniale, lo sappiamo, scoppia la polemica.

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