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Assegno di Inclusione, le ultime notizie

Quante persone prendono l’Assegno di inclusione da 635 euro al mese e come fare domanda

L’Assegno di inclusione dal 26 gennaio arriverà a circa 500mila famiglie, con un importo medio di 635 euro a nucleo familiare. Nelle prossime settimane però la platea dovrebbe allargarsi ancora, e la media degli assegni erogati potrebbe abbassarsi. L’Adi è rivolto ai ‘non occupabili’: famiglie con minorenni, over 60, persone con disabilità o fragili.
A cura di Luca Pons
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L'Assegno di inclusione arriverà a circa 500mila famiglie beneficiarie, che in media riceveranno 635 euro a testa. I dati dell'Inps, riportati dal Messaggero, sono abbastanza in linea con quelli del Reddito di cittadinanza quando partì, nel marzo del 2019: ad aprile i beneficiari erano 570mila. La stima ufficiale però è che nel complesso in Italia ci siano 737mila famiglie che possono ricevere l'Adi. Sembra probabile che molte domande arriveranno anche dai patronati e dai Caf, che sono stati abilitati a intervenire solo da inizio gennaio. A fine mese, quindi, dovrebbe esserci un quadro più chiaro sul numero complessivo dei beneficiari. Lo stesso vale per l'importo, che sarà di 635 euro al mese per gli attuali beneficiari.

Quanto vale l'Assegno di inclusione e quando arriva il pagamento

Come detto, i beneficiari dell'Adi oggi sono circa 500mila, ma si pensa che almeno altre 200mila famiglie abbiano i requisiti per fare domanda e ottenere l'assegno. Anche per quanto riguarda l'importo, quindi, il dato è provvisorio. Al momento risulta che chi ha avuto l'ok riceverà in media 635 euro al mese, circa 70 euro in più rispetto al Rdc medio erogato nel 2023. Ma è una somma che potrebbe abbassarsi nelle prossime settimane, quando la platea sarà al completo.

Per chi ha completato la procedura per fare richiesta entro il 7 gennaio, il primo assegno arriverà dal 26 gennaio 2024. Per gli altri, invece, si partirà il 15 febbraio per la mensilità di gennaio e il 27 febbraio per quella di febbraio, poi la data di riferimento sarà sempre il 27 del mese.

Come era prevedibile, le persone che hanno richiesto l'Assegno di inclusione sono in grandissima parte (il 90%) ex beneficiari del Reddito di cittadinanza. Le Regioni più interessate sono state le stesse in cui il Rdc era più diffuso: Campania, Sicilia, Lazio e Lombardia.

Quanti sono i beneficiari

Vincenzo Caridi, direttore generale dell'Inps, intervistato dal Messaggero ha detto che "se andiamo a sommare le platee del Supporto per la formazione e il lavoro e dell’Adi credo che siamo in linea con il numero di nuclei di Reddito di cittadinanza pagati nel 2023". Guardando non alla platea (cioè a tutte le persone che in teoria possono ricevere il beneficio) ma agli effettivi beneficiari, però, le cose cambiano. Nel 2023, il Reddito di cittadinanza e la Pensione di cittadinanza furono erogate a 1,1 milioni di famiglie all'inizio dell'anno, poi il numero scese – man mano che si chiariva l'intenzione del governo Meloni di cancellare il sussidio – fino alle 820mila famiglie di dicembre.

Oggi invece l'Assegno di inclusione arriva a circa 500mila famiglie. Facendo conto che tutti coloro che hanno i requisiti facciano domanda, si arriverebbe a 737mila. Il Supporto per la formazione e il lavoro, però, è partito decisamente a rilento: per la misura riservata agli ‘occupabili', dal 1° settembre 2023 a oggi sono arrivate circa 160mila domande (circa un terzo vengono da ex percettori del Rdc), e quelle accolte sono state 56mila. Il sussidio da 350 euro al mese – che scatta solo quando inizia effettivamente un tirocinio o un corso di formazione – arriva ad appena 26mila persone.

Quali sono i requisiti e come fare domanda

L’Assegno di inclusione alle famiglie ‘non occupabili', quindi quelle con almeno un minorenne, o un over 60, oppure una persona con disabilità o in situazione di fragilità e presa in carico dai servizi sociali. Bisogna avere un Isee aggiornato al di sotto dei 9.360 euro, e un reddito complessivo di meno di 6mila euro.

Le verifiche sui requisiti avvengono prima dell'ok da parte dell'Inps. Oltre a fare domanda all'Istituto bisogna anche iscriversi alla piattaforma Siisl. Questa permette di sottoscrivere il Patto per l'attivazione digitale, ovvero un impegno a seguire un percorso di formazione lavorativa. La firma del Patto è l'ultimo passaggio necessario per ricevere il via libera: una volta completata la procedura, se ci sono i requisiti, si rientra tra i beneficiari.

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