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Perché si parla di una nuova tassa patrimoniale e cosa ne pensa il governo Meloni

L’ex ministra Elsa Fornero ha riaperto il dibattito sulla patrimoniale, una tassa colpirebbe i grandi patrimoni immobiliari per diminuire le disuguaglianze e abbassare le tasse sul lavoro. Il centrodestra ha attaccato la proposta e Antonio Tajani ha subito chiarito che “finché Forza Italia sarà al governo non ci sarà alcuna patrimoniale”.
A cura di Luca Pons
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Ancora una volta ritorna la discussione sulla patrimoniale, una tassa pensata per colpire i grandi patrimoni con lo scopo di aiutare la finanza pubblica e diminuire le disuguaglianze, magari riducendo le tasse per chi lavora. A riportare il tema al centro del dibattito è stata una proposta di Elsa Fornero, economista ed ex ministra del Lavoro durante il governo Monti. Dal centrodestra e dal settore immobiliare è arrivata immediatamente una dura reazione negativa, mentre dall'opposizione Sinistra italiana è intervenuta a favore.

Cosa ha detto Elsa Fornero sul perché servirebbe una patrimoniale

Fornero, nella sua proposta pubblicata sulla Stampa, ha detto che "ci possono essere molte buone ragioni per le quali il nostro Paese potrebbe considerare un’imposta patrimoniale", e le due principali sono "serie difficoltà nella finanza pubblica e gravi iniquità sociali". L'idea dell'ex ministra è che la nuova tassa si potrebbe applicare al patrimonio immobiliare, puntando a far pagare solo chi ha proprietà molto ampie ("si potrebbe stabilire un imponibile minimo piuttosto elevato"), o anche limitandola solo al momento in cui una proprietà viene trasmessa in eredità.

Uno dei motivi per cui servirebbe una patrimoniale all'Italia è che il debito pubblico è molto alto perché da anni "i governi in carica, anziché tassare i cittadini per i benefici loro forniti, rinviano al futuro, e perciò alle generazioni giovani e a quelle che seguiranno, parte delle imposte". Insomma, un debito pubblico così alto peserà soprattutto sui giovani di oggi, ma i governi – incluso quello di Giorgia Meloni – fanno finta di niente e preferiscono non aumentare le tasse.

"Perché i giovani dovrebbero accollarsi un debito contratto essenzialmente per mantenere il tenore di vita (e talvolta i privilegi) delle generazioni che le hanno precedute?", ha chiesto Fornero. "Possibile che gli elettori non si accorgano di questo trasferimento di oneri sui loro figli e nipoti, e se sì effettivamente lo vogliano?".

Il secondo motivo è che negli ultimi anni, nonostante l'economia sia andata a rilento, è cresciuta molto la diseguaglianza tra i più ricchi e i più poveri in Italia. Nei redditi, "ma ancor più nei patrimoni". Che quindi andrebbero colpiti maggiormente. Anche perché l'alternativa è tagliare la spesa pubblica, che include anche la sanità e la scuola, tra le altre cose.

Governo Meloni chiude le porte, Fratoianni: "Servi dell'1% ultra ricco"

Fornero nella sua proposta aveva già anticipato le critiche: la patrimoniale "per la destra è una misura di sinistra e per la sinistra (riformista) una misura che fa perdere le elezioni", aveva scritto. Infatti, dal centrodestra sono arrivati in fretta degli attacchi. Maurizio Gasparri, di Forza Italia, ha definito l'ipotesi "assurda e provocatoria", "roba da Pd o da grillini". Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha detto che la proposta era "un vero e proprio manifesto della sinistra" e ha chiesto al Pd di "dissociarsi".

"Assolutamente no, non si aumentano le tasse dicendo che poi si riducano da un'altra parte. Finché Forza Italia sarà al governo non ci sarà nessuna patrimoniale", ha tagliato corto Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e segretario di FI. L'unica voce a sostegno è arrivata da Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi-Sinistra: "Da anni parliamo della necessità di una tassa patrimoniale", facendolo "in solitudine", ha dichiarato il segretario di Sinistra Italiana. Fratoianni ha detto che gli esponenti della destra "sono servi sciocchi del 1% della popolazione ultra ricca. E per loro va bene che l'Italia vada avanti esclusivamente sulle spalle di lavoratori e pensionati".

La protesta è arrivata anche dal settore edilizio. Il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa ha affermato che l'Imu (attualmente in vigore sulle seconde case e introdotta nel 2011 proprio da Fornero) è "la più pesante patrimoniale sugli immobili della storia d'Italia", e che "risolvere i problemi aumentando le tasse non è mai una buona idea".

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