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Governo lavora al Def e lima le stime di crescita: resta il nodo dell’impatto Superbonus sul debito

Il Documento di economia e finanza (Def) dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri la prossima settimana: il governo lima le stime di crescita, che però non si discostano troppo dalle ultime previsioni, ma non è ancora chiaro l’impatto del debito.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo di Giorgia Meloni è ufficialmente a lavoro sul Def, il Documento di economia e finanza, che dovrebbe finire in Consiglio dei ministri tra una decina di giorni al massimo. Si tratta del principale dossier in cui vengono definiti gli obiettivi di politica economica del Paese e il quadro di previsioni di finanza pubblica. Palazzo Chigi punta ad approvarlo nel Consiglio dei ministri in agenda la prossima settimana, dopo la scadenza legata al Superbonus del 4 aprile – ultimo giorno utile alla comunicazione di cessione del credito per le spese del 2023 – in modo da avere un quadro più preciso sui conti pubblici.

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, interverrà questa mattina in audizione davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, per fare il punto sulla nuova governance economica dell'Unione europea e definire il quadro entro il quale si inseriranno le stime economiche che riguardano il nostro Paese. Di fatto sono attese solo alcune limature alle prospettive di crescita, con qualche punto di domanda ancora da risolvere sul debito, dovuto all'impatto del bonus edilizio ancora da definire nella sua interezza.

Il nodo del debito è sicuramente quello più complesso, da sciogliere. Anche in vista della prossima Manovra, in cui il governo dovrà recuperare non poche risorse se vuole replicare alcune delle ricette messe in campo nei primi anni della legislatura, in particolare per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale. Il Consiglio dei ministri non è stato ancora convocato, ma dovrebbe riunirsi il prossimo 9 aprile. Nel frattempo non si fermano le riunioni al Mef per preparare il terreno e definire le stime: per quanto riguarda la crescita, dovrebbe essere confermato il +1% del Pil per il 2024 – una quota di 0,2 punti percentuali più bassa rispetto a quella inserita nella Nadef-  in miglioramento nel 2025. Il disavanzo, invece, per quest'anno dovrebbe rimanere sotto al 4,5% del Pil – abbastanza in linea con il 4,3% stimato nella Nota di aggiornamento – per scendere ulteriormente il prossimo anno: in ogni caso, parliamo di una percentuale distante dal 7,2% attualmente previsto per l'anno in corso. Le cose potrebbero essere più complicate, come detto, proprio per quanto riguarda il debito, ma bisognerà aspettare di avere dei dati più definiti sull'impatto del Superbonus per capirlo.

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