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Governo, è pre-crisi. Sfiorata la rottura, Italia Viva insiste: “Esperienza Conte conclusa”

Per la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, quella del governo Conte è una “esperienza conclusa”. Non sembra bastare il vertice di maggioranza di questa notte sul Recovery plan: qualche passo avanti c’è stato, ma si respira aria di “pre-crisi”. La rottura, però, non c’è e si rinvia tutto al Cdm atteso per la prossima settimana.
A cura di Stefano Rizzuti
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La crisi di governo sembra tutt’altro che risolta. Nonostante i “passi avanti” di cui parlano alcuni dei partiti della maggioranza dopo il vertice di questa notte, da Italia Viva continuano ad arrivare chiari messaggi: “Esperienza conclusa”, ribadisce la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova. Il vertice notturno, durato circa 3 ore, ha visto l’ennesimo scontro interno alla maggioranza. Non si sa come andrà a finire questa crisi, spiega il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando. Motivo per cui, intanto, è “meglio mettere in sicurezza il Recovery”. Da Iv, però, viene ribadita la linea dura: “Se continuano così è finita”.

Per ora si parla di pre-crisi, non c’è ancora una rottura definitiva al tavolo del governo. Secondo la delegazione del Movimento 5 Stelle sul Recovery ci sono stati passi avanti. Il Consiglio dei ministri si terrà la prossima settimana, forse martedì. Poi si potrebbe anche aprire un tavolo sulle priorità della legislatura, ma solo dopo l’approvazione del Recovery plan. Le richieste di Italia Viva, intanto, invece di diminuire aumentano: ora non chiedono solo il Mes sulla sanità, ma anche la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Anche se Matteo Renzi, in tv, dice che il Ponte non può essere nel piano italiano. Italia Viva, comunque, chiede di avere almeno 24 ore prima del prossimo Cdm non solo la sintesi, ma il testo completo del Recovery plan.

Dalle colonne del Messaggero Teresa Bellanova ribadisce però la sua posizione: “Le dico cosa ho detto nel corso della capidelegazione: andare quanto prima in Cdm e approvare il piano. Non siamo mai stati e non saremo noi a bloccarlo. Ed è vergognoso che, a riunione ancora in corso, ci sia chi con lo squallido metodo delle veline ci addebita ritardi e rinvii. Finché ci sarà lo spazio per migliorarlo lo faremo. Ma se il Piano puntuale non dovesse arrivare almeno 24 ore prima del Cdm, allora evitassero di convocarmi”.

Non mancano gli avvertimenti a Conte: “Saggio sarebbe se invece di restare asserragliato nella sua torre d'avorio il presidente del Consiglio prendesse atto che questa esperienza di governo è conclusa e provasse a capire se si è in grado, tutti quanti e a partire da lui, di riscrivere un nuovo patto di governo”. Bellanova conclude: “Non abbiamo mai fatto né una questione personale, né tantomeno di nomi, si figuri ora. A noi va bene chiunque sarà in grado di garantire quella discontinuità che chiediamo ormai da mesi. Se è lo stesso Conte, o qualcun altro, esito di una nuova sintesi tra le forze di maggioranza, tutto sommato poco cambia rispetto all'enorme posta che è in gioco”.

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