Giovanardi lascia Ncd e maggioranza: “Il partito di Alfano ha fallito”

Il senatore Carlo Giovanardi lascia il Nuovo Centrodestra. E con lui porta anche gli esponenti del partito di Angelino Alfano in Emilia Romagna. “Prendiamo atto”, si legge in una nota, “del fallimento della missione e degli obiettivi alla base della nascita del Ncd, in quanto determinati a contribuire, in periferia come al centro, all’affermazione di un centrodestra, alternativo alla sinistra”. Quindi chiarisce le sue motivazioni: “Lascio la maggioranza, di fronte a un governo arrogante che prima ti chiede la fiducia e poi si vota le unioni civili, una vera e propria rivoluzione antropologica. con il Movimento 5 Stelle.
Ma non solo le unioni civili. Nel mirino di Giovanardi Nelanche il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, che "sta portando avanti un'insistente campagna per la legalizzazione della cannabis, mentre il professor Giovanni Serpelloni non è stato confermato alla guida del Dipartimento delle Politiche antidroga". Un'altra causa del divorzio da Ncd è, si legge nel documento, "la gestione totalmente illegale della commissione per le Adozioni internazionali, che ha visto negli ultimi tre anni crollare il numero dei bambini adottati". Su tutte queste questioni, fanno sapere Giovanardi e i suoi, "le nostre proteste e le nostre interrogazioni non hanno ottenuto nessun cambiamento di rotta".
E sul futuro, Giovanardi evidenzia come, alle Amministrative del 2016 si punterà al sostegno dei candidati di centrodestra, ma esclude il ritorno in Forza Italia: “Con Berlusconi ero in ottimi rapporti, ero nell’ufficio di presidenza del Pdl, mai io in FI non ci sono mai stato…”.
La scissione, si legge nella nota, è stato sottoscritta dai coordinatori provinciali del Ncd di Piacenza Romano Tribi, di Reggio Emilia, Christian Immovilli, di Modena, Alessandro Lei, dal sindaco di Monzuno Marco Mastacchi, dai consiglieri comunali di Modena Luigia Santoro e di Rimini Eraldo Giudici, dai presidenti di 31 circoli rappresentanti di tutte le realtà territoriali dell’Emilia Romagna.
La reazione del Movimento 5 Stelle: "Ora che si è liberata del ‘fardello' Giovanardi, il ministro Boschi e il governo non hanno più alibi per ritardare ancora l'approvazione della legge sulle unioni civili – dice il senatore M5s Alberto Airola – E visto che ci siamo, ora che Giovanardi è uscito da Ncd e quindi dalla maggioranza di governo, si vada avanti spediti anche sui programmi scolastici antidiscriminazione e sul potenziamento dell'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali istituito presso la Presidenza del Consiglio, che può dare un contributo enorme nella lotta alle discriminazioni e nella diffusione di una cultura del rispetto dei diritti delle minoranze".