Gemonio, petardi esplodono nella sede della Lega Nord
Due petardi sono esplosi alle tre di questa notte davanti alla sede della Lega Nord di Gemonio, piccolo comune in provincia di Varese. I due petardi, di fattura artigianale, hanno provocato fortunatamente solo danni materiali (data l'ora nessuno si trovava all'interno della sede), frantumando le vetrate e danneggiando il portone ed alcuni arredamenti della sede partitica. Gli inquirenti, appurato il basso potenziale esplosivo degli stessi, pensano ad un atto intimidatorio, considerato anche che la sede della Lega Nord di via Marsala dista poche decine di metri dall'abitazione di residenza di Umberto Bossi.
Ancora non c'è stata nessuna rivendicazione ma i carabinieri e la polizia, accorsi immediatamente sul posto, hanno registrato una scritta sul muro di un edificio vicino, "Antifa secondo atto", frase che sembra riconducibile a membri dell'area anarchica vicina ai centri sociali.
Non è la prima volta che in questo piccolo paese del varesotto si registrano attentati intimidatori di questo tipo. Nel febbraio del 2007 un primo tentativo di incendiare, con un panno imbevuto di liquido infiammabile, il portone della sede fallì, mentre il secondo, nel gennaio 2009, utilizzando lo stesso sistema dello straccio infuocato riuscì a bruciare parte del portone. Nel 2006, invece, a subire l'ira dei piromani è stato lo zerbino di casa Bossi.
Le prime dichiarazioni sull'accaduto giungono dal capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni, alle prese in questi giorni con le conseguenze del voto di fiducia alla Camera, il quale ha assicurato che la Lega non cambierà la sua linea politica e che nessun leghista si lascerà intimidire minimamente da questi "atti teppistici di quattro vandali scalmanati".