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Garante Privacy, Ghiglia (in quota FdI) voleva condannare Fanpage per l’inchiesta Gioventù meloniana

Il Garante della Privacy aveva ricevuto degli esposti sull’inchiesta di Fanpage.it Gioventù meloniana, e stava per archiviarli. Fu Agostino Ghiglia, membro del Garante eletto in quota Fratelli d’Italia, a opporsi e prolungare la procedura. Ad affermarlo è l’inchiesta di Report su Ghiglia andata in onda domenica 2 novembre.
A cura di Luca Pons
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A destra: Agostino Ghiglia intervistato da Report, Rai 3
A destra: Agostino Ghiglia intervistato da Report, Rai 3
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Agostino Ghiglia, membro del collegio del Garante della Privacy eletto a luglio 2020 in quota Fratelli d'Italia, negli ultimi giorni è finito al centro della polemica politica. Due servizi di Report hanno sollevato l'attenzione sui suoi legami con FdI, in particolare una visita fatta ad Arianna Meloni prima del voto su una sanzione rivolta proprio al programma di Rai 3. Ma non solo. Secondo quanto riportato dalla trasmissione, infatti, Ghiglia si sarebbe mobilitato anche su un altro caso giornalistico che ha toccato il partito di Giorgia Meloni: l'inchiesta Gioventù Meloniana di Fanpage.it.

Il caso, infatti, era finito davanti al Garante della Privacy. Alcuni genitori di minorenni presenti nelle immagini riprese da Fanpage – e poi debitamente censurate prima di pubblicarle – avevano accusato il giornale di aver violato le norme sulla privacy e la tutela dei minori. Quando l'esposto stava per essere archiviato, Ghiglia era intervenuto sollevando delle obiezioni che avevano prolungato la procedura. A riportarlo, come detto, è l'inchiesta della giornalista Chiara De Luca andata in onda ieri sera, domenica 2 novembre.

Nel corso dell'inchiesta Gioventù meloniana, una giornalista di Fanpage.it si era infiltrata in una sezione di Gioventù nazionale, movimento giovanile di Fratelli d'Italia. Alcune delle immagini riguardavano anche il campo comunitario Cabiria, una sorta di scuola di formazione politica in cui i militanti di Gn si riunivano per alcuni giorni, e a cui erano presenti anche numerosi esponenti ai vertici nazionali dell'organizzazione. Come si vede nell'inchiesta pubblicata, durante il campo si sentivano cori fascisti e neofascisti che inneggiavano a Hitler e Mussolini, affermazioni razziste e antisemite.

Al campo erano presenti anche dei minorenni, inevitabilmente ripresi dalla telecamera nascosta della giornalista di Fanpage. Prima della pubblicazione, i loro volti erano stati oscurati in modo da renderli irriconoscibili. Ma alcuni dei genitori di questi ragazzi avevano presentato un esposto al Garante della Privacy, affermando che il video violasse le norme sui dati personali, chiedendo di cancellarlo.

Mesi dopo, il ricorso è poi stato respinto e nelle motivazioni il Garante ha difeso l'impostazione di Fanpage. Ma non prima che Agostino Ghiglia, secondo quanto riportato da Report, tentasse di intervenire per portare alla sanzione del giornale.

A febbraio 2025, infatti, sarebbe arrivata per la prima volta la proposta di archiviare il caso, respingendo le richieste dei genitori. Prima della discussione con i colleghi, però, Ghiglia avrebbe inviato agli altri membri del collegio del Garante alcune considerazioni che spingevano verso l'accoglimento delle richieste e la condanna di Fanpage.

I punti sollevati sarebbero stati tre: che oscurare il volto non bastava per garantire l'anonimato dei minorenni; che il campo Cabiria era da considerarsi un luogo privato, e non un evento politico; e che le stesse informazioni trasmesse nell'inchiesta si sarebbero potute ottenere in altro modo, senza infiltrarsi sotto copertura. Ghiglia non sarebbe stato solo: Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante, giurista nominata in area Lega, avrebbe concordato con due delle tre obiezioni.

Fatto sta che, nonostante il tentativo del membro in quota Fratelli d'Italia, alla fine il Garante ha dato ragione a Fanpage.it. Interpellato da Report, Ghiglia non ha confermato né smentito di aver inviato quelle considerazioni.

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