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Foti (FdI): “Non c’è alcuna proposta per modificare il reato di tortura, ma andrebbe circoscritto”

“Non c’è alcuna proposta all’esame delle commissioni o prevista per il calendario d’Aula che voglia modificare questo reato. Io penso che il reato di tortura andrebbe meglio circoscritto”, lo ha detto Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, all’indomani dell’arresto di cinque poliziotti per torture e pestaggi in Questura a Verona.
A cura di Annalisa Girardi
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Al momento non c'è in calendario alcuna proposta per modificare il reato di tortura. Lo dice il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, all'indomani dell'arresto di cinque poliziotti per torture e pestaggi in Questura a Verona. Precisando però che, secondo lui, andrebbe circoscritto. "Mi pare che non vi sia alcuna proposta all’esame delle commissioni o prevista per il calendario d’Aula che voglia modificare questo reato. Io penso che il reato di tortura andrebbe meglio circoscritto, probabilmente così eviteremmo che la Cassazione debba poi continuamente correggere una sentenza", ha detto Foti intervenendo ad Agorà su Rai 3.

Un paio di mesi fa alcuni deputati del partito di Giorgia Meloni avevano presentato una proposta di legge per abrogare gli articoli 613-bis e 613-ter del codice penale, andando così di fatto a cancellare così il reato di tortura. Resterebbe in piedi solo una sorta di aggravante (articolo 61), ma diventerebbe molto difficile condannare membri delle forze dell'ordine per questo reato, che esiste dal 2017. Del resto, ancora prima delle elezioni la presidente del Consiglio aveva scritto una lettera a un sindacato di polizia promettendo l'abolizione del reato.

Subito dopo la notizia della proposta di legge di FdI, la senatrice di Avs Ilaria Cucchi aveva commentato, ricordando l'omicidio del fratello in carcere: "Sostenere che la tortura in Italia non esista è una bugia. Far finta di niente e voltarsi dall'altra parte è già questa una violazione dei diritti umani, e lo so perché l'ho provata sulla mia pelle". Ora, dopo i fatti di Verona, l'eurodeputata del Pd Alessandra Moretti, ha aggiunto: "Vivere in uno Stato di diritto significa osservare regole e leggi: nessuno è al di sopra, meno che mai chi indossa una divisa. Il sopruso dell'orrenda vicenda accaduta nella questura di Verona non solo mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni ma minaccia ciò che di più prezioso abbiamo: la nostra umanità, la civiltà del trattamento che deve essere riservato a chi è nelle mani dello Stato. Come si fa a pensare di abrogare il reato di tortura quando accade tutto questo?".

Quest'anno anche il consueto report dell'associazione Antigone sulla situazione nelle carceri presenta un focus su questo tema ed è stato intitolato proprio "È vietata la tortura". Tra le pagine dello studio si legge: "Sulla tortura si è riaperto un dibattito a soli sei anni dall'introduzione del reato. Ci batteremo perché questa legge non venga toccata, perché questo significa mandare a monte i processi e far arrivare un messaggio culturale devastante". I processi di questo tipo in corso ad oggi, sulla presunta violenza da parte della polizia penitenziaria ai danni di detenuti, sono ben dodici.

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