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Finanziamenti ai partiti: via libera ai tagli, ma in Aula solo 20 deputati

In Parlamento la Commissione di Montecitorio ha approvato la proposta di legge per la riforma dei finanziamenti ai partiti, ma alla prima presentazione del relatore in Aula ben pochi deputati erano presenti.
A cura di Antonio Palma
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Finanziamenti ai partiti, via libera ai tagli, ma in Aula solo 20 deputati

Il Parlamento in questi giorni è al lavoro su uno degli argomenti più delicati del momento, il taglio dei finanziamenti pubblici ai partiti più volte evocato dai partiti e chiesto dai cittadini, ma ancora mai realizzato. Anche due giorni fa alla Camera dei deputati all'ordine del giorno c'era la discussione sulla proposta di modifica di alcuni dei temi centrali della vicenda come la riduzione dei rimborsi elettorali, la rinuncia all'ultima tranche dei rimborsi del 2008 e la trasparenza sui conti dei partiti, ma a prendere parte alla discussione, dopo la presentazione da parte del relatore, vi erano appena venti deputati su oltre seicento. La cosa diventa più sorprendente se si pensa che la proposta di legge approvata in Commissione è bipartisan, come dimostrano i relatori dei due maggiori partiti in Parlamento, Pdl e Pd.

L'assenteismo cronico – Certo non era l'ultima discussione sul tema ma solo una prima introduzione da parte del relatore e non si votava, ma in un periodo come questo dove la necessità di intervenire sui rimborsi elettorali sembra ormai ben accettata dalla maggioranza dei partiti, ci si aspettava una partecipazione da parte degli onorevoli leggermente più ampia. Le assenze in Parlamento da anni sono uno dei problemi della nostra Assemblea legislativa da più parti condannato ma che non trova soluzioni valide anche a nome dell'indipendenza di valutazione dei singoli parlamentari.

Le proposte della riforma sui finanziamenti ai partiti – Vediamo nel dettaglio quali sono le proposte di questa riforma dei finanziamenti ai partiti così come approvata dalla prima commissione della Camera che per molti sarà una vera e propria rivoluzione del sistema. Innanzitutto ci dovrebbe essere una riduzione del 50% dei contributi a carico dello stato sui rimborsi elettorali, ma cambierà anche il sistema del cofinanziamento pubblico, più legato alle effettive spese sostenute, e ci sarà un limite ai costi per le campagne elettorali europee. Novità importanti anche per la trasparenza sui conti dei partiti e sui controlli, con l'obbligo di sottoporre i bilanci a società di revisione e la creazione di una commissione ad hoc che possa valutare e imporre sanzioni. Infine viene lasciato al Governo l'onere di adeguare la legislazione per gli sgravi di chi dona al partito a quella delle onlus.

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