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Emilia – Romagna approva il reddito di solidarietà: 400 euro al mese a chi è in difficoltà

L’assegno verrà erogato mensilmente, per massimo un anno, alle famiglie – anche unipersonali – con Isee uguale o inferiore a 3.000 euro annui. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza, il Movimento 5 Stelle si è astenuto perché considera la misura “solo un primo passo, ma insufficiente”. Contrarie Lega e Forza Italia.
A cura di Charlotte Matteini
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La regione Emilia – Romagna ha approvato in via definitiva il cosiddetto "reddito di solidarietà", una misura di sostegno all'inclusione lavorativa attiva che verrà erogata alle famiglie in difficoltà in cambio dell'impegno a partecipare a percorsi di inserimento lavorativo e sociale. A beneficiare della nuova misura saranno circa 35.000 famiglie, anche unipersonali, con Isee pari o inferiore a 3.000 euro l'anno, per un totale di 70 milioni di euro. La proposta è stata approvata in consiglio regionale a maggioranza da Sel e Pd, il Movimento 5 Stelle si è astenuto sostenendo che sarebbe solo un primo passo, ma che non basterà a risolvere i problemi di queste famiglie al di sotto della soglia della povertà. Contrari Forza Italia e Lega Nord, che sostengono invece sia un provvedimento "assistenzialista".

La regione Emilia Romagna, quindi, metterà a disposizione 35 milioni di euro che andranno a sommarsi ai 37 di provenienza statale destinati al "sostegno all'inclusione attiva". Potranno accedere alla misura tutte le famiglie con Isee uguale o inferiore a 3.000 euro annui che abbiano almeno un componente residente in Emilia Romagna da almeno 24 mesi. L'accesso all'assegno, però, è incompatibile con il sussidio di disoccupazione o altri ammortizzatori sociali simili e, dunque, chi già gode di queste forme di sostegno al reddito non avrà diritto a ottenere il reddito di solidarietà ). Il massimale mensile concesso è pari a 400 euro per nucleo familiare e l'intervento non potrà essere erogato oltre i 12 mesi, superati i quali decadrà e potrà essere nuovamente richiesto trascorsi almeno 6 mesi dalla ricezione dell'ultimo assegno.

"Non dimenticare nessuno, guardare a chi ha più bisogno anche solo per aiutarlo a uscire da un periodo di difficoltà: credo che oggi la nostra comunità regionale abbia un’ulteriore, importante ragione per sentirsi orgogliosa e coesa. Centriamo uno dei principali obiettivi e diamo seguito a un altro degli impegni prioritari che avevamo preso, per rimettere in circolo quella giustizia sociale e redistributiva che gli anni della recessione hanno fortemente indebolito, anche in Emilia-Romagna", ha dichiarato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Dure le critiche dell'opposizione, in particolare di Movimento 5 Stelle e Lega Nord. "E' sicuramente un primo passo ma non è sufficiente. Le soluzioni individuate da Giunta e PD rischiano di escludere, più che includere, tutte quelle persone che oggi fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e che verranno irrimediabilmente lasciate al loro destino. Monitoreremo attentamente quali saranno gli effetti reali di questa legge", ha commentato Giulia Gibertoni, relatrice di minoranza del progetto di legge. Contraria la Lega Nord, che parla di assistenzialismo e pone l'accento sul rifiuto di limitare il numero di stranieri con diritto di accedere al reddito di solidarietà. "La cosa più incredibile è che è stata bocciata è la richiesta di escludere per sempre chi proverà o depositerà dichiarazioni mendaci. Quindi porte aperte ai disonesti, a chi fa il furbo", ha chiosato Daniele Marchetti.

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