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Emanuele Orsini è il nuovo presidente di Confindustria, chi è e cosa pensa su stipendi e Superbonus

Emanuele Orsini, classe 1973, è il nuovo presidente di Confindustria. È stato eletto oggi dall’assemblea degli industriali, e nel suo primo discorso ha chiarito le sue posizioni su alcuni dei temi ‘caldi’ del momento, dal taglio del cuneo fiscale al Superbonus 110%.
A cura di Luca Pons
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Emanuele Orsini è stato ufficialmente eletto nuovo presidente di Confindustria, la principale associazione di categoria delle imprese italiane. Orsini aveva avuto la nomina di fatto già il 4 aprile, ma oggi si è svolta l'elezione che lo ha visto ottenere il 93% dei voti: 789 membri dell'assemblea di Confindustria hanno votato a favore, quattro contro e 41 componenti presenti che non hanno dato voti validi. Orsini, nato a Sassuolo nel 1973, guida l'azienda di famiglia Sistem Costruzioni nel settore dell'edilizia e della logistica ed è amministratore delegato anche di Tino Prosciutti, impresa che prima era presieduta dal suocero Lanfranco Fiandri. Sarà al vertice di Confindustria per il mandato 2024-2028.

Nel suo primo discorso, Orsini ha detto che cercherà di fare "proposte al governo a costo zero, o proposte che vengano considerate un investimento", che siano "corrette e anche nell'interesse del governo", per sostenere gli imprenditori. Anche nei prossimi mesi, per quanti si sappia già che "la legge di bilancio sarà complicata", si cercherà di "costruire percorsi virtuosi che possano dare una spinta all'economia". Ad esempio, con un "piano casa per i nostri dipendenti", per "affitti a costo sostenibile".

Ha invitato anche "all'unità e al dialogo", anche con le organizzazioni sindacali: "Serve un sistema che non deve essere conflittuale ma deve avere una visione Paese. Quello che tutti devono avere in mente è una idea di crescita. Fatto questo, vinciamo tutti". Tuttavia, il nuovo presidente ha chiarito le sue posizioni su alcuni dei temi rilevanti del momento. Ad esempio, i referendum della Cgil contro precarietà e Jobs Act: "No alle norme retroattive, parlare di Jobs Act è una follia".

Contrario alla normativa europea per fermare la produzione di auto con motore a carburanti fossili nel 2035 – "dobbiamo salvaguardare il know how dei nostri Paesi" -, Orsini si è invece schierato a favore del taglio del cuneo fiscale: "È un atto di responsabilità. Quella di mantenerlo nelle nostre aziende è tra le scelte che sosterremo. È una delle misure che aiuterà ad assumere i ragazzi nelle nostre imprese".

Il nuovo presidente di Confindustria si è detto favorevole all'energia nucleare – "a tecnologia pulita, ovviamente" – e ha chiesto che sul Superbonus ci sia una uscita, ma ordinata: "Sono d’accordo che venga chiuso, però non possiamo pensare di farlo da oggi a domani, almeno facciamo finire i lavori alle imprese. Però se alle imprese non facciamo scontare il credito non è finita. Perché torna indietro il problema, quindi anche su questi temi noi vogliamo e dobbiamo sederci a un tavolo per costruire un percorso di via di uscita che sia insieme". Infine, sul caso di Giovanni Toti, Orsini non ha commentato il caso giudiziario ma si è detto "preoccupato" per gli effetti sulle imprese: "È importante che in Liguria, e a Genova, non si blocchino merci e lavori".

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