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Elly Schlein: “Dopo pandemia servono politiche su misura per i giovani, le scriviamo insieme a loro”

I giovani sono tra i più colpiti dalla pandemia e la ripartenza deve vederli protagonisti: “Dobbiamo ricostruire su basi diverse e farlo su misura per i giovani. Si chiama proprio per questo Next Generation Eu”, ha detto in un’intervista con Fanpage.it Elly Schlein, vicepresidente dell’Emilia Romagna, dove è stata lanciata l’iniziativa YOUZ per coinvolgere i giovani e scrivere insieme le linee guida che guideranno le politiche giovanili della Regione. Ecco che cosa ci ha detto.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza deve mettere al centro giovani e donne, le due fasce della società più colpite dalla pandemia di coronavirus. Eppure il Pnrr è stato scritto principalmente da uomini che sono in gran parte over 50. L'Emilia Romagna ha invece deciso di lanciare un'iniziativa per coinvolgere i giovani in prima persona, in modo da definire insieme ai diritti interessati le politiche giovanili della Regione. Il Forum, che è partito ieri, si chiama YOUZ e ce ne ha parlato la vicepresidente della Regione, Elly Schlein.

Alla domanda se un'iniziativa di questo tipo dovrebbe essere replicata anche a livello nazionale, ha risposto: "Sì, penso che sia necessario ora che dobbiamo ricostruire su basi diverse, grazie alle straordinarie opportunità del Next Generation Eu u, farlo su misura dei misura dei giovani. Si chiama proprio per questo Next Generation Eu, dobbiamo guardare alla nuove generazioni".

Il Forum YOUZ servirà infatti a tracciare delle linee guida che guideranno le politiche giovanili della Regione sia a breve che a lungo termine, costruendo dei progetti per i giovani che riescano davvero a metterli al centro delle opportunità del Next Generation Eu. "Qui in Emilia Romagna abbiamo un metodo che tiene già in conto il punto di vista delle persone su cui le nostre politiche atterranno, perché in questo modo saranno anche più efficaci, più su misura rispetto ai loro bisogni. Ci sono anche altre Regioni che hanno lanciato iniziative come la nostra, credo che sarebbe utile anche a livello nazionale", ha detto Schlein, che è anche assessora proprio alle Politiche giovanili in Emilia Romagna.

Investire sui giovani senza ascoltare il loro punto di vista rischierebbe di "mettere in campo degli strumenti che poi o non vengono utilizzati o non vengono sfruttati nel loro pieno potenziali", ha proseguito Schlein, ribadendo l'importanza della co-progettazione con i diretti interessati. Ieri c'è stata la prima tappa online del Forum YOUZ in Emilia Romagna, "dopo un anno difficilissimo per i giovani, che sono stati tra le fasce più colpite dalla pandemia e dalle misure restrittive", in primis la chiusura delle scuole in presenza. Schlein ha quindi sottolineato: "In questo momento noi come istituzioni non possiamo parlare ai giovani, che si stanno riprendendo i loro spazi per parlare dei loro temi, con una retorica paternalistica con cui spesso la politica guarda ai giovani".

Servono invece dei luoghi di confronto vero, ha continuato la vicepresidente della Regione, come quello creato ieri a cui hanno partecipato circa 250 giovani: il primo step di un percorso che porterà a scrivere le politiche regionali future insieme ai giovani. Dopo l'appuntamento di ieri ce ne saranno altri quattro in quattro città diverse nella Regione (Modena, Parma, Cesena, Bagnacavallo) su quattro filoni: Make it Smarter, su innovazione e ricerca; Make it Green, su transizione energetica ed ecologica; Make it Fair, sul tentativo di costruire una società più giusta; e Make it Closer, sullo sforzo per avvicinare giovani e istituzioni.

I giovani e le donne sono al centro di molti discorsi sulla ripresa post pandemia, ma quanto stato detto finora "non è abbastanza", ha evidenziato Schlein. "Giovani e donne sono tra le fasce più colpite anche dal punto di vista occupazionale da questa pandemia. Ma bisogna avere il coraggio di raccontare che non è successo per caso. È successo perché dalla crisi precedente hanno ereditato da scelte politiche sbagliate i contratti e le posizioni occupazionali più precarie, e questo non deve più succedere. Allora bisogna mettere in campo una dimensione giovanile e di genere: ogni politica a 360° deve essere scritta tenendo conto delle specifiche di giovani e donne. Non possiamo ancora dire che il nostro sia un Paese per giovani e per donne, non lo è. Ma lo deve diventare e abbiamo tutte le potenzialità per farlo accadere".

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