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Elezioni nel 2022, l’annuncio di Renzi alla Leopolda 11: “M5s, Pd, Fdi e Lega vogliono il voto”

Matteo Renzi dal palco della Leopolda si è detto sicurissimo che si andrà al voto anticipato: “I leader di M5s, Pd, Lega e FdI hanno l’interesse ad andare a votare”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Iv Matteo Renzi è convinto che ci sarà una fine prematura della legislatura, e che si andrà a elezioni anticipate, nel 2022. Ne ha parlato oggi, nell'ultima giornata dell'undicesima edizione della Leopolda 11: "Ho l'impressione che i principali leader delle forze politiche italiane, i leader di M5s, Pd, Lega e FdI, abbiano l'interesse ad andare a votare: interesse che è politico, e in alcuni casi personale, perché qualcuno vuole portare in parlamento prima possibile il suo gruppo di riferimento, e' un dato di fatto oggettivo", ha detto concludendo i lavori della kermesse a Firenze. "Dovremo essere pronti a questa ipotesi", ha aggiunto.

"Casa dei riformisti è un'espressione un po' algida, comunque dico che se oggi c'è qualcuno che vuole portare il Pd nelle braccia dei Cinquestelle lo deve spiegare, non siamo noi che abbiamo lasciato la bussola del riformismo, sono loro che strizzano l'occhio al reddito di cittadinanza, non siamo quelli che firmavano i decreti sicurezza, se il Pd si sposa con 5S sono loro che hanno abbandonato la casa da cui sono partiti, è legittimo abbandonare le proprie convinzioni ma non prendo lezioni da loro", ha detto dal palco.

"A chi dal Pd ci dice che siamo in contraddizione con noi stessi vorrei ricordare che ieri loro dicevano o Conte o morte", "l'Italia è salva con Draghi grazie a noi e non a una allegra combriccola che pensa solo a sé", ha detto ancora l'ex premier.

"La democrazia italiana è' più forte, di tutto anche del mojito di Salvini o della pochette di Conte", ha aggiunto. "Noi abbiamo fatto contro l'opinione dell'allora gruppo dirigente del Pd l'operazione contro il Papeete nell'agosto del 2019, prendendo una scatola di Maalox e accettando di stare al governo con i 5 Stelle in quella stagione, perché sapevamo che se avessimo detto il contrario, cioè se avessimo portato il paese a votare, il paese sarebbe finito nelle mani di Salvini e meloni per 5 anni, e tra due mesi avrebbero eletto un presidente sovranista. Non le prendo lezioni da chi in quella stagione politica ci spiegava che bisognava affrontare a viso aperto il populismo e sovranismo: non è così, ci vuole flessibilità in politica".

Renzi ha citato un discorso del 1978 di Aldo Moro: "La nostra flessibilità ha salvato fino a qui più che il nostro potere la democrazia italiana, diceva, e la nostra flessibilità nel 2019 prima e nel 2021 poi forse non ha salvato la democrazia italiana, ma salvato la stabilità economica europea mandando a casa prima Salvini e poi Conte".

"La discussione sul centro mi fa venire l'orticaria", ha poi ammesso. Ma il centro "è il luogo nel quale si vincono le elezioni in Europa e nel mondo. È il luogo nel quale si va a competere", ha detto ancora ricordando il caso di Olaf Scholz, in Germania. "Ha vinto abbandonando al suo destino la Linke ed andando a prendere i voti di Angela Merkel".

Renzi annuncia il candidato sindaco di Palermo: è Faraone

È Davide Faraone, senatore di Italia Viva, il candidato sindaco alle Amministrative di Palermo. Come scrive la Repubblica il leader del partito Matteo Renzi ha annunciato proprio alla Leopolda la corsa del capogruppo di Italia Viva al Senato per la poltrona di primo cittadino del capoluogo siciliano.

"Palermo ha bisogno di una svolta vera, per questo mi candido a sindaco: il mio impegno sarà una straordinaria esperienza politica e personale", ha detto il senatore Davide Faraone, parlando con i giornalisti a Firenze, al termine della kermesse. "Ho un grossissimo entusiasmo per affrontare questa sfida – ha spiegato Faraone – anche perché candidarsi alla guida della città dove sei nato e sei cresciuto, nei quartieri di periferia, dallo Zen a San Lorenzo, credo che sia il sogno di chi fa politica. Lo farò con il massimo impegno cercando di portare in dote la mia esperienza che ho costruito in questi anni, la mia relazione con tutte le donne e gli uomini che guidano questo Paese e che sono nei posti chiave".

"Mi impegno per far rinascere una città – ha aggiunto Faraone – che purtroppo è piegata da una crisi economica e che non riesce neanche a seppellire i suoi morti. Palermo ha bisogno di una svolta vera, sono in campo per questo".

Il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, e presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè ha commentato così la candidatura: "Se qualcuno pensa a Faraone sindaco in cambio di Berlusconi al Colle, se lo levi dalla testa. Faraone ha tutto il diritto di candidarsi, il Centrodestra ha tutto il diritto di scegliere il suo. Se poi Italia Viva vorrà fare parte del centrodestra, per quanto mi riguarda non ci sono problemi", ha detto all'Italpress.

"Su Renzi che ha smentito di votare Berlusconi eviterei di tornarci – ha detto ancora Miccichè – ma non ci sono accordi di alcun tipo con Italia Viva, vorrei che questo fosse chiarissimo. Come ho detto più volte, eventuali accordi con Renzi si fanno a Roma e non a Palermo".

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