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È morto Enzo Carra, giornalista ed ex deputato: la foto del processo in manette scatenò il dibattito

Enzo Carra, giornalista ed ex parlamentare, è morto a 79 anni. Fecero molto discutere le immagini della sua prima udienza, che lo mostravano in manette. Fu poi condannato e infine riabilitato. Come giornalista intervistò Muammar Gheddafi e madre Teresa di Calcutta.
A cura di Luca Pons
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È morto, a 79 anni, il giornalista e politico Enzo Carra, che fu anche portavoce di Arnoldo Forlani, segretario della Democrazia cristiana, dal 1989 al 1992. Il suo arresto nel 1993, nell'ambito dell'inchiesta Mani pulite, fece molto discutere perché furono pubblicate immagini di Carra che portava pesanti manette (dette ‘schiavettoni') ai polsi.

Il caso dell'arresto nel 1993 e la foto in manette

Per i suoi legami con la Democrazia cristiana, Carra fu interrogato nel 1993. Fu ascoltato come persona informata dei fatto su una tangente da 5 miliardi di lire che la Dc avrebbe ricevuto dalla società Enimont. Accusato poi del reato di “false o reticenti informazioni rese al pubblico ministero”, che oggi non esiste più, fu arrestato. Durante la prima udienza, Carra fu portato in tribunale con delle grosse manette di ferro ai polsi.

Le immagini crearono un dibattito, poiché molti ritennero non opportuno mostrarle su giornali e telegiornali. Il Tg5 fu l'unico a scegliere di mandare in onda Carra con le manette, anche se non esisteva una legge che lo vietasse (arrivata poi nel 1999). Carra fu condannato nei tre gradi di giudizio, con l'ultima sentenza nel 1995. Nel 2004, il Tribunale di sorveglianza di Roma stabilì la sua riabilitazione.

"Dovevo comparire davanti ai giudici, ero al pianterreno del Palazzo di Giustizia. Due Carabinieri si apprestavano ad accompagnarmi tenendomi per il braccio, poi arrivò una telefonata. Non seppi mai di chi. Li vedi consultarsi: era arrivato l’ordine di mettermi in ceppi", raccontò poi Carra. "Dovevo comparire davanti al muro delle telecamere e dei fotografi ammanettato, come simbolo della vittoria dei magistrati sulla politica".

In un'intervista per i trent'anni di Mani pulite, il giornalista e politico ricordò: "Mio figlio veniva villaneggiato a scuola e fece molta fatica a riprendersi. Io mi rimisi in carreggiata grazie a un amico psichiatra. Volevo andare via, mia moglie insisteva perché rimanessimo in Italia".

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La carriera da politico e da giornalista: intervistò Gheddafi e madre Teresa

Nella sua vita da giornalista, Carra fece parte della redazione del Tempo dal 1970 al 1987. Dopo l'incarico con la Democrazia Cristiana e il processo, rimase comunque un autore per la Rai, con servizi come un reportage da Cuba e interviste a Muammar Gheddafi e madre Teresa di Calcutta.

Dal 2001 fu parlamentare per tre mandati: fino al 2007 con la Margherita, poi fece parte del primo gruppo del Pd – nato dalla fusione della Margherita con i Ds – e venne eletto nuovamente nel 2008. Dal 2010 ha fu un membro dell'Unione di centro, nel 2013 non venne ricandidato.

Il senatore del Partito democratico Dario Franceschini ha scritto in una nota: "Un uomo buono, colto, intelligente. Un pezzo di storia della Democrazia Cristiana e un testimone di cosa deve essere la politica. Per me e per molti di noi un amico vero che ci mancherà".

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