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La replica di Draghi in Senato: “Siamo consapevoli del disastro sanitario, economico e sociale”

Dopo la conclusione della discussione generale il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ripreso la parola per rispondere agli interventi dei senatori sul suo programma di governo: “Abbiamo la consapevolezza del disastro sanitario economico e culturale, ed è su questo che noi impronteremo la nostra attività di governo”.
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A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo il lunghissimo dibattito, quasi settanta interventi dei senatori, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ripreso la parola in Aula per rispondere alle perplessità dei partiti sui principali punti elencanti nelle sue dichiarazioni programmatiche.

Draghi ha spiegato che il suo è un esecutivo che nasce nell'emergenza, e pertanto "è semplicemente il governo del Paese. Non ha bisogno di alcun aggettivo che lo definisca. Riassume la volontà, la consapevolezza, il senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono alle quali è stata chiesta una rinuncia per il bene di tutti". Un governo che risponde all'appello del Presidente della Repubblica Mattarella.

Tanti i temi toccati nel suo intervento di questa mattina, durato quasi un'ora: ha parlato dell'urgenza di velocizzare la distribuzione delle dosi di vaccino, dell'ambiente, della necessità di riprendere un normale orario scolastico, modificando se serve anche il calendario. Nel suo discorso un passaggio è dedicato anche al superamento del gender gap. Sul tema fisco propone una revisione dell'Irpef che passi da un graduale alleggerimento del carico fiscale, "preservando la progressività", ma rilanciando anche la lotta all'evasione.

"Ho indicato chiaramente come la governance del Recovery Plan debba essere incardinata nel Mef. Il Parlamento verrà informato in modo tempestivo sul programma. Mi scuso in anticipo se non dovessi rispondere a tutti". Dopo un iniziale momento di esitazione Draghi ha detto: "Scusate, devo ancora imparare".

"Per quanto riguarda il coinvolgimento delle parti sociali e dei corpi intermedi, che io ho incontrato, in modo inusuale, durante le consultazioni, vi confermo il mio impegno. E lo stesso farò con i rappresentanti degli enti locali. Certe cose non si fanno se non sono discusse con le Regioni".

"Sulla cultura ho detto che le restrizioni hanno messo a dura prova cinema, musei, spettacoli, danza, tutti gli spettacoli dal vivo. Tutte le attività vanno sostenute, il rischio è la perdita di un patrimonio. Molto è stato fatto per assicurare ristori adeguati, ma va fatto di più. Con il Next Generation Eu va colta l'occasione per investire nella cultura, imprescindibile per la crescita e il benessere del Paese. Mi scuso per non aver parlato esplicitamente del dossier immigrazione: permane la contrapposizione tra Stati di frontiera esterna, maggiormente esposti alle immigrazioni, e quelli del Nord, principalmente concentrati a evitare la migrazione secondaria. L'Italia propone un meccanismo obbligatorio della distribuzione dei migranti pro quota".

"Nel Mezzogiorno non c'è crescita senza legalità e sicurezza. Senza riportare legalità e sicurezza è molto difficile crescere", ha aggiunto Draghi. "Sul turismo oggi ho accennato al fatto che alcune imprese potranno non riaprire dopa la pandemia, ma quella che certamente riaprirà è il turismo, quindi sostenerlo non significa buttare i soldi, quei soldi tornano indietro. L'uscita dalla pandemia è la migliore forma di sostegno ma bisogna impedire che in questo periodo le imprese falliscano, il rischio è che si perda il capitale umano".

"Abbiamo la consapevolezza del disastro sanitario economico e sociale, educativo, culturale, ed è su questa consapevolezza che questo governo costruirà nei fatti la sua credibilità. Vi ringrazio della stima che mi avete mostrato, ma anch'essa dovrà essere giustifica e validata dai fatti", ha concluso.

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