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Tredicenne morta a Piacenza

Dopo il femminicidio di Afragola, la mamma della 13enne morta a Piacenza chiede a Meloni “pene più dure per i minori”

La mamma della 13enne morta Piacenza il 25 ottobre 2024, precipitando dal terrazzo del palazzo dove viveva, dopo la vicenda di Afragola ha deciso di scrivere una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Ho chiesto alla premier di inasprire le pene nei confronti dei minori giudicati colpevoli di reati più gravi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La mamma della ragazza di 13 anni morta Piacenza il 25 ottobre 2024, precipitando dal terrazzo del palazzo dove viveva, secondo le accuse buttata giù dall'ex fidanzato 15enne, ha scritto una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la drammatica vicenda di Martina Carbonaro, uccisa anche lei dall'ex fidanzato.

"Voglio portare all'attenzione del Governo – ha detto la donna, parlando con il quotidiano piacentino Libertà – che qui una minorenne cade da un balcone, c'è il suo ex presente e nessuno perde troppo tempo a parlarne. Ho chiesto alla premier di inasprire le pene nei confronti dei minori giudicati colpevoli di reati più gravi, basta a leggi che aprono la porta al rischio che certi reati si ripetano".

A che punto è il caso di Aurora Tila: cosa sappiamo

Il prossimo 19 giugno al tribunale dei minorenni di Bologna ci sarà l'udienza che dovrà decidere se ammettere al rito abbreviato l'ex fidanzato 15enne delle vittima, accusato di omicidio volontario e ora in carcere. "Lui non accettava di essere lasciato – ha detto ancora la donna nella lettera- proprio come è accaduto alla povera Martina di Afragola. Mia ha figlia ha detto basta tre volte, l'aveva bloccato sullo smartphone: ‘Da oggi inizierà la mia vendetta' è il messaggio che è riuscito a farle avere. Non abbiamo ancora ascoltato nessuna ammissione di colpa. La mia speranza è che che venga presto il giorno che quel ragazzo racconti i fatti".

Secondo l'ipotesi avanzata dal medico legale Giovanni Cecchetto, dell'istituto di medicina legale dell'Università di Pavia, nelle conclusioni sull'autopsia eseguita sulla ragazzina, la 13enne è stata probabilmente spinta giù, in quanto le lesioni che aveva sul corpo sarebbero incompatibili con un suicidio. C'è anche un testimone, che ha raccontato di aver visto la ragazza appesa alla ringhiera mentre il ragazzo batteva con i pugni sulle mani per farla cadere.

Due esperti della difesa hanno contestato le conclusioni del medico legale e la tesi della Procura, secondo cui appunto sarebbe stato il 15enne a far cadere la 13enne dal terrazzo. I due medici legali Mario Tavano e Attilio Maisto, consulenti della difesa del ragazzo, in carcere da oltre sei mesi, esporranno la loro versione il 19 giugno in tribunale a Bologna.

La risposta di Fdi alla mamma di Aurora Tila

Alla mamma della 13 morta a Piacenza ha risposto Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d'Italia e componente della commissione Giustizia del Senato e della bicamerale sul femminicidio. "Non resterà inascoltato lo straziante appello di Morena", ha detto.

La signora Morena ha chiesto alla premier Meloni di inasprire le pene nei confronti dei minori giudicati colpevoli di reati più gravi, alla vigilia dell'udienza che vede come imputato l'ex fidanzato". Per Campione la questione "è già nell'agenda della maggioranza e che Fratelli d'Italia ha preso in esame da tempo, promuovendo in queste settimane anche una campagna contro baby gangs e bullismo. Non si può non sottolineare l'urgenza di un tema per troppo tempo sottovalutato dai precedenti governi e che fatti di cronaca atroci", come quello della ragazzina di Piacenza e di Martina Carbonaro ad Afragola, "hanno reso di drammatica attualità", si legge in una nota.

Cosa ha detto Meloni sul caso di Martina Carbonaro

Giorgia Meloni, che è stata anche minacciata da un docente campano, che augurava a sia figlia Ginevra la stessa fine della 14enne Martina Carbonaro, si era espressa sulla vicenda di Afragola, dicendo che la storia l'ha lasciata "senza fiato e dico la verità, ci abbiamo lavorato tanto" sul tema dei femminicidi "ma uno si sente disarmato. Sentivo ancheSchleinche diceva: mettiamo da parte le divergenze. Le leggi ci sono, gli strumenti ci sono, il tema è più ampio e forse non lo stiamo capendo veramente", ha detto la premier.

"Rischiamo di non capire che cosa sta succedendo alle nuove generazioni", ha aggiunto. "E quindi rischiamo di non essere in grado di prevedere i pericoli. C'è un aumento di casi di violenza e di suicidi inspiegabile. Non ho le risposte, ma se non ci facciamo le domande non possiamo trovare risposte", ha detto, promettendo di scrivere "alla commissione Bicamerale per l'infanzia per chiedere a tutte le forze: lavoriamoci insieme. Il tema è molto più grande di noi e penso che si debba affrontare insieme. Non c'è bisogno di appelli. Io ci sono. Serve una riflessione enorme".

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