Dopo il divorzio breve la proposta di PD e FI: “Legge sugli accordi prematrimoniali”

Il divorzio breve è legge: grazie all'approvazione da parte del Senato di qualche giorno fa i tempi per sciogliere un matrimonio si accorceranno sensibilmente, passando dagli attuali tre anni a un anno e sei mesi per le richieste "consensuali". Ebbene, dopo il "divorzio breve" il Parlamento discuterà presto anche degli accordi prematrimoniali, grazie a una proposta depositata da Luca D'Alessandro (Forza Italia) e Alessia Morani (PD).
"Patti chiari, matrimonio felice" è il motto adottato dai due parlamentari, che intendono facilitare la pianificazione di un'unione tramite una maggior trasparenza tra i coniugi: "Credo – spiega la Morani – che lavorare per la famiglia significhi adoperarsi per abbassare il livello di conflittualità sostenendo le coppie con strumenti adeguati. L’affettività di una famiglia può continuare anche oltre una sentenza di divorzio se le persone non hanno finito col detestarsi. A chi critica queste norme, che un parlamento giovane e composto da molte donne è riuscito a promuovere, dico che per una volta la politica si dimostra al passo con le istanze dei cittadini e sostiene le loro esigenze”. Secondo la democratica “fare politiche per la famiglia significa mettere in campo misure come il bonus bebè, sostenere i redditi con provvedimenti strutturali come gli 80 euro, conciliare i tempi di vita e di lavoro delle donne, erogare servizi adeguati all’infanzia per rendere il matrimonio un vincolo alla portata di tutti”.
L'approvazione del divorzio breve ha già suscitato tensioni nella Chiesa Cattolica, che su Avvenire ha commentato: “Vorremmo che lo stesso impegno messo nell’approvare il divorzio breve le istituzioni lo rivolgessero anche a chi vuole fare famiglia: purtroppo, però, così non è”.