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Dopo aver bocciato il bonus psicologo, ora il governo vuole investire di più per la salute mentale

Dopo la bocciatura dell’emendamento alla legge di Bilancio che avrebbe introdotto il cosiddetto bonus salute mentale, il tema è tornato oggi in Parlamento durante il Question Time. E il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha sottolineato che bisogni investire di più su questo fronte, quello dell’emergenza psicologica che il Covid ha reso ancora più difficile.
A cura di Annalisa Girardi
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Si è parlato molto negli ultimi giorni della bocciatura dell'emendamento alla legge di Bilancio che avrebbe introdotto il cosiddetto bonus salute mentale. E oggi il tema è tornato in Parlamento: durante il question time alla Camera alcuni deputati del Partito democratico hanno infatti chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza, di intervenire per tutelare la salute psicologica dei cittadini, messa spesso a dura prova durante la pandemia di coronavirus per le difficoltà che si sono dovute affrontare. "Il Partito democratico ed io abbiamo sostenuto gli sforzi del governo su questa vera e propria emergenza, quella psicologica, che è l'altra faccia della pandemia. È stato fatto tanto, ma non basta. L'emendamento bipartisan promosso dalla collega Caterina Biti è arrivato a un passo: ci riproviamo? Studiamo insieme le forme e le modalità, ma facciamolo. Ad oggi sono 250 mila le persone che hanno firmato una petizione per poter accedere a un sostengo psicologico, che deve essere integrato nel servizio sanitario nazionale", ha detto il dem Filippo Sensi presentando l'interrogazione in Aula.

Speranza ha definito il tema "cruciale" in questo momento storico e ha citato l'Organizzazione mondiale della sanità per cui la salute mentale "è rilevante tanto quanto quella fisica". Il ministro ha proseguito: "Non vi è salute senza salute mentale. E non vi è alcun dubbio che il Covid, con il carico di problematicità che ha portato, ha reso ancora più complicata questa sfida. Dobbiamo investire di più in questo ambito fondamentale e dobbiamo farlo percorrendo tutte le strade possibili e utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione".

Per poi citare quanto fatto finora e ricordare che, nonostante non sia passato l'emendamento sul bonus salute mentale, in legge di Bilancio erano già stati stanziati 38 milioni di euro su questo fronte: 20 milioni per il sostegno psicologico a bambini e adolescenti, 10 milioni per i bisogni psicologici delle fasce più deboli (come i pazienti oncologici) e 8 milioni per il potenziamento dei servizi territoriali di neuropsichiatri infantile e adolescenziale. "Basta? Io credo di no, penso che dobbiamo fare di più ma che questi siano primi passi che dobbiamo valorizzare. Io personalmente, nella mia funzione di ministro, sosterrò tutte le iniziative che vanno nella direzione di una maggiore attenzione della salute mentale".

E infine, concludendo sull'emendamento bocciato, Speranza ha ricordato che come ministro della Salute lui aveva dato parere favorevole, spiegando che fossero poi emersi problemi per le coperture finanziarie. "Dobbiamo rafforzare la capacità di assistenza del nostro Paese su questo tema. Sono per farlo in una grande alleanza, questa iniziativa non va lasciata cadere".

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