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Direzione Pd, Zingaretti propone un presidente donna. Congresso straordinario parte il 22 febbraio

Nella relazione di apertura della Direzione nazionale del partito il segretario Nicola Zingaretti parla della necessità di creare una “nuova segreteria che io credo debba essere unitaria e un nuovo gruppo dirigente unito”, e annuncia che alla prossima assemblea proporrà il nuovo presidente “che sarà una donna”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha aperto il percorso a un congresso straordinario incentrato sui temi e non sui posti e ha annunciato che alla prossima assemblea nazionale del partito proporrà un nuovo presidente donna, in sostituzione di Paolo Gentiloni. Questo percorso dovrebbe concludersi a fine aprile, con una assemblea di due giorni "per l'approvazione di un grande manifesto per l'Italia di domani".

"Non dobbiamo avere paura di un congresso politico straordinario – ha detto il leader dem – un appuntamento non sui nomi ma su idee e visioni: chiamiamo l’Italia a discutere sul futuro". Per anni, ha aggiunto, "abbiamo chiamato le persone ai gazebo a votare sulla scelta dei leader. Ora dobbiamo chiamarli non solo a votare, ma a discutere su un progetto e su idee da mettere in campo. Un'occasione rivolta a noi ma anche a chi del Pd non è Una vera e propria costituente delle persone e delle idee".

Il congresso "partirà dalla prossima assemblea nazionale con un voto e un regolamento. E si svilupperà in tutto il Paese con 10mila assemblee, almeno una in ogni comune, segnalando l’appuntamento in una piattaforma digitale. Tutto questo potrebbe partire da Firenze in un grande appuntamento di piazza". Il congresso "dovrà partire subito prima delle regionali. Questo percorso potrebbe concludersi a fine aprile con una grande assemblea nazionale di due giorni con la stesura di un manifesto per l’Italia di domani".

"Ci serve un partito plurale, ricco di aree di pensiero, solidale, che dia valore e dignità agli iscritti – ha detto ancora – Il Pd deve avere una vocazione maggioritaria e indicare una direzione, senza avere una tendenza onnivora, cannibalizzando gli altri. Per questo, non dobbiamo avere paura di un congresso politico straordinario, non è una fuga dall'agenda quotidiana ma un atto politico". 

Zingaretti contro Renzi

Sul tema della riforma della prescrizione, che sta facendo tremare il governo, visto che Matteo Renzi ha annunciato che Italia viva non voterà a favore dell'accordo raggiunto da Pd-M5s e Leu, sottolineando che al Senato i numeri sono a suo favore (Italia viva ha 17 parlamentari a Palazzo Madama): "Sulla prescrizione è evidente, sono stati fatti sostanziali passi avanti e il ministro ha sostanzialmente cambiato posizione. Questa è la verità, tutto il resto è propaganda di chi piccona alleati e non avversari, di chi porta avanti una posizione che sta diventando ambigua", ha detto ancora Zingaretti nella sua relazione. "Mi aspetterei più consapevolezza da altre forze che stentano nel radicamento sociale ma che ci danno costanti lezioni su come essere più riformisti. Con polemiche che sono riuscite a rimuovere dal dibattito la sconfitta di Salvini in Emilia".

"I nostri alleati sembrano ignorare l'unità combattiva della destra. Oggi ci ha attaccato il Matteo sbagliato, che poi ha attaccato pure il partito sbagliato, cioè il Pd", ha tuonato il leader dem.

E ancora: "Salvini può essere sconfitto ma sembra che interessi solo noi. Può essere sconfitto perché c'è una contraddizione tra l'aspirazione politica di Salvini e la stessa persona di Salvini, la sua stessa voracità. I cittadini devono constatare che egli produce disordine, confusione". 

Regionali, Pd spinge per un accordo con il M5s

Zingaretti ha ribadito l'importanza di trovare un accorso con i pentastellati alle prossime elezioni regionali di primavera, "regione per regione si vedrà ma bisogna almeno provare a fare progetti locali su programmi chiari. Non si lasci il Pd da solo a combattere le destre facendo finta di non vedere il peso nazionale di un voto in 6 regioni".

Poi ha parlato del cantiere aperto all'interno del Movimento Cinque Stelle, che ha deciso di rimandare gli Stati generali, concentrandosi adesso sul referendum sul taglio degli parlamentari, che si terrà il prossimo 29 marzo: "Oggi appare chiaro che il dibattito in M5s dipende dal disagio dell'esistenza di diverse posizioni che convivono in quel movimento, che era più semplice tenere insieme stando all'opposizione, ma difficili da far convivere una volta al governo. Rispettiamo il dibattito sapendo che non potrà durare a lungo. Il Pd non vuole lucrare ed essere onnivoro sulle difficoltà degli altri. Vuole essere il perno di un campo per contrastare le destra di oggi". 

Prove di dialogo con le sardine

Poi ha parlato anche di un possibile contatto con il movimento spontaneo delle sardine: "Con le sardine c'è un inizio di dialogo che non va forzato né di egemonizzato. L'autonomia e l'indipendenza di quel movimento è forte e non va vissuto come un programma alternativo ma come un mondo alternativo".

Il 22 febbraio si apre il congresso straordinario del Pd

La Direzione nazionale del Partito Democratico ha accolto la proposta del segretario Nicola Zingaretti di tenere il 22 febbraio prossimo l'Assemblea nazionale che aprirà il congresso straordinario, che si chiuderà a fine aprile.

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