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Dimissioni Zingaretti, Renzi: “Dopo ‘O Conte o morte’ qualcosa doveva accadere nel Pd”

Il leader di Italia Viva torna a parlare del Partito Democratico, ma premettendo che quello che accade nel suo ex partito non gli interessa: “Era normale che dopo il fallimento della strategia ‘O Conte o morte’ qualcosa potesse accadere”, commenta Renzi. Il senatore fiorentino rivendica ancora una volta l’arrivo di Draghi: “Per l’Italia e i nostri figli è meglio avere alla guida lui e non Conte”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Draghi, il Papa, Sanremo, il Pd. Nella sua enews Matteo Renzi tocca tutti i temi di attualità, con rivendicazioni più o meno velate, e soprattutto dice di non voler commentare quanto accade nel suo ex partito, ma in realtà lo fa lo stesso. Il leader di Italia Viva ha ringraziato per la solidarietà ricevuta a 360 gradi dopo la busta con i proiettili che gli è stata recapitata in Senato e ha spiegato che "se il prezzo da pagare per aver fatto le scelte che ho fatto è ricevere questi avvertimenti, non mi spavento: rifarei tutto". Per "l’Italia e i nostri figli è meglio avere alla guida Draghi e non Conte". E "non mi vergogno di combattere per le mie idee, per le mie scelte, per i miei pensieri".

Con Draghi al governo sta cambiando tutto, secondo Renzi, "sul Recovery plan, sulla gestione dell’intelligence, sui vaccini". Ma "abbiamo bisogno anche di utilizzare le dosi già acquistate: in questo senso penso che sia assurdo che mentre salgono i contagi ci siano circa due milioni di dosi già a disposizione delle Regioni e delle istituzioni non utilizzate. Ecco perché chiedevamo mesi fa un piano vaccini serio". E su questo il leader di Italia Viva si complimenta con Draghi per aver sostituito il commissario straordinario all'emergenza Domenico Arcuri con il generale Figliulo. "Piano piano tutto sta cambiando – continua Renzi – spero che la prossima tappa sia ripensare il cashback".

Renzi ringrazia prima il Papa e poi Fiorello e Amadeus, il primo per il viaggio storico in Iraq, i secondi per il festival di Sanremo. Il leader di Italia Viva riserva il post scriptum della sua enews al suo ex partito, che sta vivendo un momento difficile dopo le dimissioni del segretario Nicola Zingaretti: "Non mi interessa commentare ciò che sta avvenendo nel Pd", scrive Renzi. Ma poi aggiunge: "Era normale che dopo il fallimento della strategia ‘O Conte o morte' qualcosa potesse accadere". E lancia un messaggio chiaro: "L’asse con i cinque stelle sembra oggi inossidabile al punto da permettere a Beppe Grillo la provocazione della candidatura alla guida del Pd". I "problemi del Pd lasciamoli al Pd", conclude.

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