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Guerra in Ucraina

Di Maio: “Il caro-benzina è speculazione, domani il governo interverrà per fermarlo”

Il ministro degli Esteri anticipa l’intervento del governo per calmierare i prezzi della benzina e delle bollette. Quindi assicura che i soldati italiani non andranno in Ucraina.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Gli aumenti sull'energia sono speculazione, ora come governo interveniamo per ridurre i costi". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite della trasmissione di Rete 4 Dritto e Rovescio, anticipa i contenuti del decreto taglia-prezzi, che dovrebbe essere approvato domani dal Consiglio dei ministri. Quest'ultimo abbasserà le accise sulla benzina e il gasolio di circa 15 centesimi, oltre a ridurre il costo delle bollette per famiglie e imprese. Contemporaneamente, però, secondo l'esponente del Movimento 5 stelle, sul caro-energia e caro-carburanti deve intervenire anche l'Unione europea. In particolare dovrebbe "mettere un tetto massino al prezzo del gas".

Il ministro spiega poi che il costo della guerra in Ucraina "lo stanno pagano le famiglie e le aziende, per questo in Cdm affronteremo i costi e lavoreremo anche stanotte per fare del nostro meglio". Quanto alla situazione in Ucraina Di Maio continua a puntare il dito contro il presidente russo Putin. "Questa guerra è una guerra sua, l'unico che può fermarla è lui" attacca, per poi spiegare che sta lavorando con la diplomazia per convincerlo a fermarsi, evitando che cadano ancora bombe sui civili e che scoppi una guerra mondiale. L'esponente del Movimento 5 stelle, quindi, assicura che i soldati italiani non andranno in guerra e che non ci sarà alcuna fly zone sull'Ucraina, come già spiegato dal premier Draghi. Il popolo di Kiev, per Di Maio "più si difende, più difende l'Europa, ma noi non vogliamo entrare nel conflitto e non siamo disponibili a mandare truppe sul terreno".

Nel frattempo, però, diversi italiani si trovano nel Paese e hanno bisogno di fuggire il prima possibile. Il ministro degli Esteri spiega che sono circa 326, ma all'inizio del conflitto fa erano ben 2000. "Nell'ultima settimana– racconta- ne abbiamo aiutati ad uscire 150". Quindi, per sostenere gli ucraini, l'obiettivo del governo è quello di creare sempre più corridoi umanitari, così da salvare migliaia di vite umane in fuga dal conflitto.

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