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Decreto Riaperture, la Lega questa volta non si astiene: “Ma volevamo ottenere qualcosa in più”

Questa volta la Lega non si è astenuta sul decreto riaperture e ha votato a favore del nuovo provvedimento. Tuttavia il ministro Giancarlo Giorgetti, numero due del Carroccio, ha affermato che il suo partito si sarebbe aspettato di più. Chiama invece alla prudenza il ministro Roberto Speranza. Critiche, infine, dall’opposizione che continua ad attaccare il governo sul coprifuoco.
A cura di Annalisa Girardi
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Questa volta la Lega non si è astenuta sul decreto riaperture. Mentre lo scorso 22 aprile in Consiglio dei ministri il Carroccio aveva deciso di non votare il provvedimento che "continuava a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni", questa volta il partito di Matteo Salvini si è espresso a favore del nuovo decreto. Anche se da via Bellerio comunque era stato chiesto di più: "Noi abbiamo spinto in tutto questo periodo per ottenere qualcosa in più. I numeri dell’epidemia sono confortanti, e dunque il senso di questo decreto è “stiamo per riaprire”. Da questo punto di vista, è una buona notizia. Però noi avevamo posto anche altre questioni. Siamo rimasti un po’ da soli a fare questa parte, ma quello che ha stabilito il presidente Draghi va bene", ha commentato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, in un'intervista con il Corriere della Sera.

Le richieste del centrodestra sulle nuove misure

Una questione posta dal centrodestra riguardava il coprifuoco: al di là della decisione di non eliminarlo subito del tutto, ma procedere gradualmente, i ministri di Lega e Forza Italia avrebbero chiesto di dare la possibilità ai clienti di bar e ristoranti di restare nel locale fino alle 23, con la possibilità di rientrare a casa successivamente. "Ma questa proposta non è stata accolta", ha precisato Giorgetti. Da Forza Italia si precisa: "Abbiamo tutti convenuto sul fatto che la gradualità sia la strada più giusta e di buon senso". La ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, intervistata sempre dal Corriere, ha detto: "I dati molto positivi ci consentono di andare spediti per non chiudere più. La logica non è solo riaprire, ma evitare fughe in avanti e passi indietro. Io sono soddisfatta, è stato trovato un punto di equilibrio".

Speranza: "Non dimentichiamo la prudenza"

"La fiducia nella scienza e nelle sue evidenze è un faro irrinunciabile. I dati degli ultimi mesi hanno imposto scelte faticose, talvolta dolorose, oggi invece sono motivo di sollievo. Grazie alle misure adottate, alla cautela della stragrande maggioranza delle persone e all'impatto della campagna di vaccinazione possiamo proseguire il percorso graduale di riaperture", ha commentato invece il ministro della Salute, Roberto Speranza. E ancora: "Iniziamo da subito portando il coprifuoco alle 23 e definendo un percorso di ritorno all'attività per diversi settori vitali per il nostro Paese". Per poi però concludere: "Non dimentichiamo però la prudenza e l’attenzione alle norme fondamentali di prevenzione".

"Ho detto più volte che avremmo fatto questo passo guardando i dati, quello è il riferimento al di là di ogni forma di propaganda. Oggi possiamo dire che questi dati ci consentono di alleggerire in maniera decisa le misure anti covid. Vogliamo fare di tutto per salvare la stagione estiva e permettere agli operatori turistici di poter lavorare, creare economia. Dare a tutti l'opportunità di ripartire. Sono sicuro che gli italiani faranno tesoro di questa libertà ritrovata. Ancora una volta sapremo fare la differenza", ha aggiunto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Dall'opposizione

Dall'opposizione, invece, non sono mancate le critiche. Specialmente per quanto riguarda il coprifuoco, una questione su cui ormai da diverse settimane Fratelli d'Italia spinge perché venga completamente eliminato. "Il governo Draghi respinge ancora una volta la proposta di FdI di abolire il coprifuoco. Una o due ore in più d'aria agli italiani non alleggeriscono la gravità di un provvedimento inutile e liberticida che sta mettendo in ginocchio interi settori", ha scritto Giorgia Meloni su Twitter.

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