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Davide Casaleggio a Porta a Porta: “Nessun conflitto d’interessi. Mai influenzato la politica”

Davide Casaleggio è andato a Porta a Porta, da Bruno Vespa, per difendersi dalle accuse di conflitto di interessi: “Non ho mai influenzato la politica a favore dei miei clienti, neanche i più critici potranno mai dirlo, non firmo decreti e non voto leggi. Nemmeno il mio più acerrimo nemico può dire che ho influenzato una votazione. Ci sono invece 120 parlamentari che possiedono un’azienda, siamo sicuri che non abbiano mai presentato una legge o votato una legge che favoriva la loro azienda?”, ha detto.
A cura di Annalisa Girardi
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"Il mio presunto conflitto d’interessi dov’è? Non ho mai influenzato la politica a favore dei miei clienti, neanche i più critici potranno mai dirlo, non firmo decreti e non voto leggi. Nemmeno il mio più acerrimo nemico può dire che ho influenzato una votazione. Ci sono invece 120 parlamentari che possiedono un’azienda, siamo sicuri che non abbiano mai presentato una legge o votato una legge che favoriva la loro azienda?": così Davide Casaleggio, presidente della Casaleggio Associati, la società legata al Movimento Cinque Stelle per la gestione della piattaforma Rousseau, difende il suo lavoro e l'operato del padre dopo le accuse di appropriazione e riutilizzo dei dati personali degli iscritti.

La trasmissione di Rai 3, Presa Diretta su Rai3, a inizio settimana aveva mandato in onda un'inchiesta su un presunto conflitto di interessi avente a che fare con un evento sponsorizzato da Nexi e Deliveroo. Inoltre aveva accusato la Casaleggio Associati di utilizzare i dati personali degli utenti Facebook per i propri fini: "Mio padre mi ha chiesto di portare avanti il progetto Rousseau e di esserne custode. A me non piacciono i riflettori, ma credo sia necessario difendere pubblicamente il lavoro di mio padre, delle persone che ci hanno lavorato in questi anni, di quelle che ci lavorano e di quelle che lo sostengono. Nei prossimi giorni andrò in tv per farlo", aveva annunciato Casaleggio, criticando duramente quanto affermato nel servizio. Il conduttore, Riccardo Iacona, aveva invitato Casaleggio in modo che questi potesse replicare, ma il presidente della Casaleggio Associati ha preferito commentare dal salotto di Porta a Porta, la trasmissione di Bruno Vespa: è la seconda apparizione in televisione, dopo l'intervista con Lilli Gruber del 2017.

Casaleggio ha anche commentato le polemiche interne al Movimento Cinque Stelle che lo hanno visto coinvolto negli ultimi mesi. Un documento di alcuni parlamentari pentastellati aveva infatti richiesto che la gestione di Rousseau passasse sotto il controllo diretto del Movimento e non rimasse nelle mani di una società esterna. Riguardo al controverso contributo dovuto dai deputati Cinque Stelle alla piattaforma, Casaleggio taglia corto: "I parlamentari del M5S sono contenti di supportare, con un loro contributo economico, la piattaforma Rousseau, proprio perché è la voce degli iscritti".

E ancora: "I padroni, gli utilizzatori del M5S sono gli iscritti. Questo è sempre stato il centro, la partecipazione degli iscritti. Gli iscritti hanno fatto partire il Conte 1 e il Conte 2, hanno scritto il programma del 2018. Anche la costruzione delle liste elettorali è fatta dagli iscritti: è un unicum in Italia. Le organizzazioni del Novecento pensavano che il potere fosse illimitato, con il M5S abbiamo cambiato questo schema. A settembre abbiamo fatto il record mondiale di partecipazione a un voto online". Secondo Casaleggio l'obiettivo del M5s deve essere quello di "mettere nel Dna dei cittadini italiani la partecipazione alla vita pubblica". Sulla correttezza del voto online: "Ci sono due notai che certificano i risultati del voto e una società esterna, informatica, che verifica se ci sono anomalie durante le votazioni online. Mio padre quando parlava di certificazione esterna del voto si riferiva proprio a questo", ha aggiuto Casaleggio in merito ai dubbi sulla privacy degli utenti.

E infine ha commentato la salute politica del Movimento: "Penso che il M5S debba rimanere al governo fino a quando riuscirà a portare a casa quei temi per cui è stato votato. La questione dell'alleanza con il Partito democratico è un tema non mi appassiona per niente, a me appassiona parlare di progetti. Finché è una questione di tifoserie, non mi interessa". Conclude intervenendo sul'ex capo politico: "Se ho condiviso le dimissioni di Di Maio? Ho condiviso il suo auspicio per un focus sui temi e non sulle persone. Di Maio ha fatto un passo indietro da capo politico ma è sempre in prima linea, come sabato prossimo in piazza contro i vitalizi dei parlamentari".

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