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Porta un cadavere in banca per ottenere un prestito di 3mila euro: “Dai zio, firma qui”

I fatti sono avvenuti a Rio de Janeiro. Erika de Souza Vieira Nunes è stata arrestata. È stato diffuso anche un video della raccapricciante frode: “Zio, mi stai ascoltando? Devi firmarlo. Non posso firmare per te!”, dice la donna. La vittima è un uomo di 68 anni.
A cura di Biagio Chiariello
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Due frame del video ripreso dalle telecamere interne della banca
Due frame del video ripreso dalle telecamere interne della banca

È un episodio davvero macabro quello che arriva da Bangu, un tranquillo quartiere di Rio de Janeiro, in Brasile: una donna ha trasportato un cadavere in banca e ha cercato di convincerlo a "firmare" un prestito a suo nome. Erika de Souza Vieira Nunes è stata ora arrestata per aver tentato una frode a dir poco raccapricciante.

Come si vede nel video ripreso dalle telecamere a circuito chiuso della banca, la donna è accanto all'uomo, sulla sedia a rotelle, è prova a fargli impugnare la penna per firmare il documento. “Zio, mi stai ascoltando? Devi firmarlo. Non posso firmare per te!", dice.  I dipendenti dell'agenzia si sono però subito insospettiti: “Non penso che questo sia legale. Non ha un bell'aspetto. È molto pallido…”, ha detto un impiegato di banca, preoccupato. La donna ha risposto: “Lui è proprio così”, poi si è rivolta al presunto zio e ha detto: “Se non stai bene, posso portarti in ospedale. Vuoi tornare di nuovo in ospedale?"

Nel filmato si vede la testa dell’uomo che oscilla avanti e indietro, prima che la donna gli afferri il collo ed esclami: "Firma qui e smettila di farmi venire il mal di testa". Alla fine dalla banca hanno chiamato la polizia. L'uomo sulla sedia a rotelle, 68 anni, probabilmente era morto da poche ore. Si chiamava Paulo Roberto Braga. "Ha cercato di fingere che fosse lui a firmare", ha spiegato il commissario Fábio Luiz a proposito della sospettata.

Secondo i media locali il prestito richiesto della donna era di 17.000 Reais brasiliani, che equivalgono a circa 3mila euro. "Le indagini continuano per identificare altri membri della famiglia e per scoprire se fosse vivo quando è stato concesso il prestito e a quando risale il presunto accordo", ha aggiunto il commissario.

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