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Dal cuneo fiscale al reddito di cittadinanza: cosa prevede il decreto Lavoro in Cdm il 1 maggio

Il governo Meloni si riunirà in Consiglio dei ministri il primo maggio per approvare il decreto Lavoro, moltissime le novità: dal taglio del cuneo fiscale alla riforma del reddito di cittadinanza.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il taglio del cuneo fiscale, la riforma del reddito di cittadinanza, la modifica alle regole dei contratti a termine, gli incentivi per le assunzioni dei giovani. Nel decreto Lavoro che sta per arrivare sul tavolo del governo ci sono moltissime misure, alcune più attese altre meno. Piccoli aggiustamenti, grandi riforme. Sul testo – che nella versione finale conterà probabilmente più di quaranta articoli – è al lavoro da mesi la ministra Calderone, che ha annunciato a più riprese una serie di misure mai arrivate. Prima fra tutte la riforma del reddito di cittadinanza. Il governo affronterà la questione nella data simbolica del primo maggio – come annunciato da Palazzo Chigi con una nota oggi pomeriggio – e approverà il decreto che, alla fine, conterrà anche l'atteso nuovo taglio del cuneo fiscale.

La riforma del reddito di cittadinanza

Nel decreto ci sarà sicuramente la riforma del reddito di cittadinanza, probabilmente la misura più attesa. Alla fine – dopo averlo abolito con la legge di Bilancio – il governo ha deciso di sdoppiare il vecchio sostegno: la Garanzia per l'inclusione e la Garanzia per l'attivazione lavorativa. La prima sarà destinata a chi non può lavorare, o ha nel proprio nucleo familiare un minore, un over 60 o una persona disabile. La seconda ai cosiddetti occupabili. La prima durerà 18 mesi rinnovabili per altri dodici dopo un mese di stop, il sostegno per chi può lavorare solo un anno. Gli importi, anche, saranno diversi: massimo 500 euro per chi non può lavorare, massimo 350 per chi può. La soglia di accesso massima, stabilita dall'Isee, cala inoltre a 7.200 euro.

Contratti, sgravi fiscali e taglio del cuneo

Nel decreto Lavoro ci sarà anche la modifica al dl Dignità, con i contratti a termine che potranno essere rinnovati fino a 24 mesi e – con una serie di passaggi – anche oltre. Arriva anche una misura per incentivare le assunzioni di giovani: lo sgravio del 60% sui contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.

Infine, tra le nuove misure, ci dovrebbe essere anche l'annunciato taglio del cuneo fiscale, che porterà già da maggio a un leggero aumento degli stipendi in busta paga: si parla – secondo le indiscrezioni – di una cifra variabile tra i 10 e i 16 euro netti per i redditi fino a 35mila euro.

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