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“Da una coppia gay difficilmente nasce qualcosa”: polemica sulla frase dell’esponente leghista veneto

Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, durante la discussione in Aula del programma triennale per le politiche per la famiglia, si è lasciato andare a un commento molto contestato: “Da una coppia omosessuale difficilmente nasce qualcosa”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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In Consiglio regionale, in Veneto, si discute del programma triennale per le politiche per la famiglia. Ma da qualche tempo anche la famiglia è diventato un tema profondamente divisivo, soprattutto tra chi – a destra – vuole a ogni costo mantenere l'idea tradizionale e chi porta avanti una linea più progressista. Così nella Regione guidata dal leghista Luca Zaia scoppia l'ennesima polemica. "Da una coppia omosessuale difficilmente nasce qualcosa", dice il vicepresidente del Consiglio regionale, l'esponente della Lega Nicola Finco, sollevando le durissime proteste da parte dell'opposizione presente in Aula.

"Sono parole inaccettabili – commenta la consigliera Elena Ostanel, di Veneto che Vogliamo – soprattutto da chi dovrebbe aver il ruolo di presiedere il consiglio in maniera super partes. Oggi in consiglio passava il programma degli interventi a favore della famiglia. Più volte però ho ribadito come sia necessario parlare di famiglie, al plurale". Ma "oggi il presidente Finco, richiamando un intervento di minoranza, si è lasciato andare alle più becere affermazioni. Un comportamento e un'uscita inaccettabile".

Il vicepresidente Finco si è poi difeso in merito alle sue affermazioni: "Capisco che in un clima elettorale si voglia sollevare a tutti i costi la polemica, era una frase detta per smorzare le polemiche e ricondurre la discussione sul tema all’ordine del giorno, vale a dire il programma triennale per la famiglia – ha spiegato l'esponente locale della Lega – si parlava di natalità, e dal puro senso biologico da una coppia omosessuale non può nascere un figlio".

Poi il leghista ha contrattaccato: "Non sono responsabile per quanto capito dalla collega. Non ho mai criticato le diverse forme di affettività. La mia era una semplice constatazione oggettiva e biologica per ricordare ai colleghi che non si stava affrontando quell’argomento. Se poi si vuole vedere il male ovunque, la malizia è nelle orecchie di chi ascolta".

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