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Cucchi, Gabrielli: “Mie parole non erano contro nessuno, serve cautela prima di esprimere giudizi”

Il capo della Polizia Franco Gabrielli torna sul caso Cucchi e smentisce chi sostiene che abbia attaccato Matteo Salvini. Gabrielli aveva detto: “Tutti coloro che hanno espresso giudizi avventati sulla vicenda dovrebbero riflettere”. Oggi ribadisce che le sue parole non erano contro qualcuno, ma un semplice invito a un utilizzo “più cauto e riflessivo dei giudizi”.
A cura di Francesco Di Blasi
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Ieri il capo della Polizia Franco Gabrielli aveva commentato il caso Cucchi invitando alla riflessione tutti coloro che avevano espresso giudizi avventati. Le parole di Gabrielli da molti erano state interpretate come un commento alle parole di Matteo Salvini, pronunciate subito dopo la sentenza sulla morte di Stefano Cucchi. Oggi il capo della Polizia smentisce queste interpretazioni e dice: "Ieri a Napoli non ho espresso nessuna parola contro qualcuno, peraltro ho richiamato tutti a un utilizzo più cauto e riflessivo dei giudizi e ho sottolineato come ci si sia comportati in maniera non corretta nei confronti dei familiari di Stefano Cucchi. Al tempo stesso invito anche oggi a una cautela perché siamo di fronte a una sentenza di primo grado".

Più in generale Franco Gabrielli chiede di non strumentalizzare la vicenda Cucchi esortando tutti ad adottare un approccio meno manicheo. "A quasi 60 anni ho imparato che il mondo non è bianco o nero ma ha tanti grigi e che, quando si esprimono giudizi, lo si fa con l'emotività del momento senza rendersi conto che le cose più complesse e tutti dovrebbero avere un briciolo di rispetto e di attenzione", dice, rispondendo ad alcuni cronisti.

La posizione "sopra le parti" di Gabrielli viene ribadita anche quando gli si chiede di commentare le parole di Matteo Salvini in merito all'intenzione di modificare la legge sul reato di tortura. Gabrielli si smarca dicendo: "Non sono chiamato a commentare le parole e le espressioni di un leader politico, credo che non mi appartenga come ruolo e come funzione, credo di essermi costruito una storia che è fatta di non timidezza rispetto a ciò che voglio dire – sottolinea – e in ogni occasione ho sempre detto la mia nell'ambito e nelle responsabilità che mi sono proprie".

Il leader del Carroccio, invitato al congresso nazionale del SAP, il Sindacato Autonomo da Polizia, aveva detto: "Ormai lo sport preferito da alcuni detenuti è la denuncia immotivata di violenza o tortura da parte di donne e uomini in divisa. Bisogna rivedere quella normativa perché c’è l’avvocato ‘a gratis', all’infinito, non per i poliziotti ma per i delinquenti", concludendo poi l'intervento con la promessa di modificare la legge appena sarà al governo.

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